Giovanni Paolo II raccontava che, giovane vescovo, chiese un giorno al
Cardinale Wyszynski se la Chiesa doveva fare politica. Il Cardinale rispose che
la Chiesa non fa politica ma se milioni di persone professano gli stessi
valori, questo diventa un fatto politico. Karol Wojtyla lo comprese bene ed era “apprezzato” dalle autorità comuniste in quanto era “un vescovo
che non faceva politica” ma si occupava di spiritualità. È noto che la Chiesa polacca
nel suo insieme aveva fatto dell’anticomunismo il suo cavallo di battaglia e che
le chiese si riempivano perché era l’unico spazio dove esprimersi liberamente e dialogare. Dopo il crollo del comunismo nella misura in cui le
parrocchie erano solo “anti”, logicamente, si sono svuotate. Karol Wojtyla
invece insegnava ai giovani in particolare la dignità dell’uomo creato
da Dio, stimolato in questo anche dalle richieste dei giovani stessi che piuttosto
di sapere controbattere le teorie comuniste volevano sapere come avere una vita
felice, come costruire un matrimonio, ecc. Il grande libro scritto dal giovane vescovo
Wojtyla prima del Concilio, non a caso, si intitolava: “Amore e responsabilità”.
Ora tutti sappiamo il ruolo che Wojtyla fin dagli anni polacchi ha avuto nel
dare forza al popolo polacco e minare le basi dell’ideologia marxista. La verità
non è “contro”, ma risplende e convince.
Infatti la Chiesa esiste per evangelizzare, per portare Gesù Cristo e la
sua grazia a tutti gli uomini di ogni generazione, per far risorgere chi è
seduto nell’ombra della morte. Marco che festeggiamo oggi conclude il suo Vangelo
con queste parole di Gesù : «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a
ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà
sarà condannato». Per questo motivo: "Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore
agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la
accompagnavano".
Quando la Chiesa lavora troppo per “i partiti che difendono i valori cristiani”, quando diventa “anti”, percorre un cammino che non è quello di Gesù. Questo non significa
che la fede non crei cultura, anzi. Ed è fondamentale che la Chiesa proponga itinerari
di formazione cristiana completi sia agli adulti che ai più giovani e ai
bambini.
Questa è la vera Liberazione.
Al contrario la “difesa dei valori cristiani” che si traduce principalmente
in battaglie politiche e sociali corrisponde quasi sempre a un vuoto formativo che
si riempie di devozioni varie di poco valore fino alla superstizione. E questo,
proprio perché un’identità debole spinge a cercare protezione nelle leggi statali e negli
appoggi esterni o a rifugiarsi in gruppi chiusi lontani dalla Storia.
Prima Lettura 1 Pt 5, 5-14
Vi saluta Marco, figlio mio.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso
gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo
opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura
di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone
ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede,
sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per
il mondo.
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in
Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi
confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei
secoli. Amen!
Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele,
per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state
saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio.
Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che
siete in Cristo!
Salmo
Responsoriale Dal Salmo 88
Canterò in eterno l’amore del Signore.
Canterò in eterno
l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
I cieli cantano le tue
meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra i figli degli dèi?
Beato il popolo che ti
sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.
Canto al Vangelo 1 Cor 1,23-24
Alleluia, alleluia.
Noi annunciamo Cristo crocifisso:
potenza di Dio e sapienza di Dio.
Alleluia.
Vangelo Mc
16, 15-20
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse
loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi
crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se
berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e
questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla
destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
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