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domenica 24 aprile 2022

GESU' SCENDE NELLE PROFONDITA' DELL'INCREDULITA' / Domenica di Tommaso e Pasqua in Ucraina.

 



“Sei disceso nelle profondità della terra, o Cristo...

Nella sua sofferenza e morte sulla croce, Cristo discende nelle profondità della nostra natura umana decaduta. Accettando le peggiori crudeltà: tradimento, condanna illegittima, scherno, sputi, colpi in faccia, flagellazioni e uccisioni (cfr Mc 10,33-34), il Figlio di Dio assume su di Sé tutte le conseguenze del peccato umano. Tocca la più lontana distanza da Dio, la peggiore rovina umana, la più grande deturpazione della dignità, per la quale l'umanità è stata creata. Forse, questa settimana nel contesto della guerra, quando abbiamo letto o ascoltato i Vangeli della Passione, abbiamo particolarmente sentito e sperimentato tutto ciò che nostro Signore ha subito per la nostra salvezza.” (dalla Lettera pastorale di Mons. Shevchuk: La Gioia del Vangelo: VOSKRES KHRISTOS: LETTERA PASTORALE PER PASQUA IN TEMPO DI GUERRA.)

Oggi con Tommaso, Gesù scende nelle profondità del peccato più grande: l’incredulità. Come Gesù si è fatto solidale di tutti gli altri peccati, egli si è fatto anche “peccato di incredulità” subendone tutta la forza di tentazione (“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato!” (Mt 27:46 e Mc 15:34). E non ci abbandona in quell'inferno. Egli viene a cercare Tommaso, Alleluja!

Ma, perché è il peccato più grande? Nell’ultima Cena Gesù dice agli apostoli: “Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me;… (Giovanni 16, 7-9). 

Riflettiamo su questo punto che è fondamentale ma sfugge ai più. 

Credere che Gesù sia il Signore di tutto in questo mondo, credere che i mezzi, la strada che ha preso sono i migliori in assoluto…, alla prova dei fatti la nostra fede vacilla tante volte, e c'è anche chi si rifiuta di credere. Si esita o si rifiuta di credere sia all’Amore, alla Misericordia infinita di Dio che alla sua Potenza che sono i due pilastri del nostro credo. Eppure da Abramo che assieme a Sara ha un figlio a cento anni, tutta la storia del Popolo è un seguito di prove dell’Amore potente e fedele di Dio, del suo progetto di formare un popolo santo. Come può allor uno dei Dodici dubitare quando i suoi compagni gli dicono: “il Signore è risorto, ed è apparso a Simone”? Per questo Tommaso è rimproverato, e così anche gli altri Apostoli.  

Tommaso viene spesso invocato a torto dalle persone per giustificare la loro non fede. Ma Tommaso è un esempio positivo non perché ha voluto toccare ma solo perché egli è andato fino in fondo e che, di fronte all’amore di Gesù che gli viene incontro nella sua incredulità egli ha aperto il cuore e si è fidato.

 

 

Prima Lettura  At 5, 12-16
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli  
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
 
Salmo Responsoriale   Dal Salmo 117
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre..  

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Seconda Lettura   Ap 1, 9-11.12-13.17.19
  
Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo  
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito». 
 

SEQUENZA   
(Facoltativa)
Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.

Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

Canto al Vangelo
   Gv 20,29
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

  

Vangelo   Gv 20, 19-31 
Otto giorni dopo, venne Gesù.

Dal vangelo secondo Giovanni  
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

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