“Sei disceso nelle profondità della
terra, o Cristo...
Nella sua sofferenza e morte sulla
croce, Cristo discende nelle profondità della nostra natura umana decaduta.
Accettando le peggiori crudeltà: tradimento, condanna illegittima, scherno,
sputi, colpi in faccia, flagellazioni e uccisioni (cfr Mc 10,33-34), il Figlio
di Dio assume su di Sé tutte le conseguenze del peccato umano. Tocca la più
lontana distanza da Dio, la peggiore rovina umana, la più grande deturpazione
della dignità, per la quale l'umanità è stata creata. Forse, questa settimana
nel contesto della guerra, quando abbiamo letto o ascoltato i Vangeli della
Passione, abbiamo particolarmente sentito e sperimentato tutto ciò che nostro
Signore ha subito per la nostra salvezza.” (dalla Lettera pastorale di Mons. Shevchuk: La
Gioia del Vangelo: VOSKRES KHRISTOS: LETTERA PASTORALE PER PASQUA IN TEMPO DI
GUERRA.)
Oggi con Tommaso, Gesù scende nelle profondità del peccato più
grande: l’incredulità. Come Gesù si è fatto solidale di tutti gli altri peccati,
egli si è fatto anche “peccato di incredulità” subendone tutta la forza di tentazione
(“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai
abbandonato!” (Mt 27:46
e Mc 15:34). E non ci abbandona in quell'inferno. Egli viene a cercare Tommaso, Alleluja!
Ma, perché è il peccato più grande? Nell’ultima Cena Gesù dice agli apostoli: “Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me;…” (Giovanni 16, 7-9).
Riflettiamo su questo punto che è fondamentale ma sfugge ai più.
Credere che Gesù sia il Signore di tutto in questo mondo,
credere che i mezzi, la strada che ha preso sono i migliori in assoluto…, alla prova
dei fatti la nostra fede vacilla tante volte, e c'è anche chi si rifiuta di
credere. Si esita o si rifiuta di credere sia all’Amore, alla Misericordia
infinita di Dio che alla sua Potenza che sono i due pilastri del nostro credo. Eppure
da Abramo che assieme a Sara ha un figlio a cento anni, tutta la storia del Popolo
è un seguito di prove dell’Amore potente e fedele di Dio, del suo progetto di
formare un popolo santo. Come può allor uno dei Dodici dubitare quando i suoi
compagni gli dicono: “il Signore è risorto, ed è apparso a Simone”? Per questo Tommaso
è rimproverato, e così anche gli altri Apostoli.
Tommaso viene spesso invocato a torto dalle persone per giustificare
la loro non fede. Ma Tommaso è un esempio positivo non perché ha voluto toccare ma solo perché
egli è andato fino in fondo e che, di fronte all’amore di Gesù che gli viene incontro nella
sua incredulità egli ha aperto il cuore e si è fidato.
Prima
Lettura At 5, 12-16
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.
Dagli Atti degli Apostoli
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 117
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre..
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
La pietra scartata dai
costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Ti preghiamo, Signore:
Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.
Seconda Lettura Ap 1, 9-11.12-13.17.19
Ero morto, ma ora vivo per sempre.
Dal
libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella
perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della
parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce
potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e
mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette
candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con
un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la
sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero
morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi
dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in
seguito».
SEQUENZA (Facoltativa)
Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il
sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.
Canto al Vangelo Gv
20,29
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.
Vangelo Gv 20, 19-31
Otto giorni dopo, venne Gesù.
Dal
vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte
del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù,
stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani
e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io
mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A
coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non
perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse
loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito
nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche
Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua
mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli
rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai
veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati
scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù
è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo
nome.
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