Capita che sbagliando sull’identità di una persona, quando ci accorgiamo
della gaffe, ci sentiamo morire. Ma per chi ascoltava Pietro quel giorno è
stato molto più profondo l’esperienza di dolore e di “morire”. Era tutta l’esistenza,
la sua impostazione che si rivelava sbagliata, sprecata, cercando la felicità e
la vita “nella carne” che finisce inevitabilmente nella morte e condannando il
giusto, l’Unico che poteva salvare. Sono sempre più colpito dal numero di
persone che sotto discorsi pii propagandano l’antievangelo attraverso mezze verità
presentate da sole o come assolute: “una cosa ho imparato dalla vita: c'è chi merita
la mia attenzione e chi no!” – “la prima cosa è amare se stessi” – “non ho più tempo
per chi non ha tempo per me”. Direbbe Gesù, che ci ha insegnato anche la prudenza
e a tener conto della nostra fragilità: “tutto qui? Non fanno altrettanto i
pagani? La tua fede non ti porta a niente di diverso? Solo impegno e logiche umani?”. Sappiamo che l’incarnazione richiede tutto il mio impegno, amare Dio con tutto il cuore, la
mente, le forze, i soldi e i mezzi a disposizione! Ma la grazia apre ad altro. È
vero, si può cadere facilmente preda di un orizzonte chiuso che esclude Dio. Molti
preti hanno lasciato anche i l sacerdozio per diventare psicologi o psichiatri.
Questa osservazione non toglie nulla al valore della psicologia e della
psichiatria quando sono esercitate come servizio e nella consapevolezza dei
limiti della propria disciplina. Ma se un uomo è stato chiamato da Dio ad avere
lo spirito di anzianità nella comunità cristiana e a diffondere la sua grazia, non
può ridursi alla psicologia e alla psichiatria.
Perché l’annuncio della Risurrezione che è il cuore e il pilastro dell’avventura
cristiana è diventato spesso marginale? P. Virginio Spiccacci diceva che era per
paura della morte (vd. Ebrei 2,14-15). Costatava questa enorme rimozione della
morte nella nostra società, questa paura
di affrontarla nei nostri discorsi, nell’educazione delle nuove generazioni. Ma
se non insegni a considerare la morte sei come un cameriere che prepara alla perfezione
il ristorante per la cena sul Titanic mentre questi sta affondando. La Risurrezione
senza parlare della morte che tutto vanifica, non ha senso. Ma troppo spesso la
Risurrezione di Gesù nel suo vero corpo, è presentata come “nuovo inizio”, “coraggio
di ricominciare” solo nell’orizzonte della vita umana, senza nessuna nota
trascendente.
Inoltre Maria Maddalena ci ricorda in questo splendido Vangelo che il Cristianesimo
è un incontro con Gesù Risorto. Ed egli si lascia incontrare da chi lo desidera
fortemente.
Prima
Lettura At 2, 36-41
Convertitevi e ciascuno di voi si faccia
battezzare nel nome di Gesù Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Dell’amore del Signore è piena la terra.
Retta è la parola del
Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del
Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende
il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Canto
al Vangelo Sal 117,24
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.
Vangelo Gv 20, 11-18
Ho visto il Signore e mi ha detto queste
cose.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre
piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti
l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo
di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno
portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse
Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che
fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu,
dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella
si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’
dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò
che le aveva detto.
Spiccacci diceva che era per paura della morte
RispondiEliminaMorte quotidiana e morte definitiva.
Lungo soffermarsi ,facciamo un ritiro,lungo.
un saluto