Per liberarci dal male Gesù libera la nostra libertà
(“liberare la libertà” è – più o meno? – il titolo di un libro di J. Ratzinger,
e un concetto fondamentale per noi cristiani, nella nostra visione di Dio e
dell’uomo).
Dopo averlo avvertito in tutti i modi affinché scegliesse
il bene, Gesù invita Giuda a decidersi, a gettare la maschera del suo perbenismo (rubava
i soldi nella cassa, fingendo di fare del bene ai poveri)
ed essere responsabilmente ciò che voleva. Chiaramente questo liberare Giuda, non
bloccare più l’azione di Satana in lui, è molto pericoloso per Giuda stesso e ha
un altissimo costo per Gesù. Ma tale è il suo amore per noi e il suo rispetto per
la nostra più grande grandezza: il libero arbitrio attraverso il quale possiamo
raggiungere un’autentica libertà. Infatti il libero arbitrio è solo un elemento
della libertà vera. Libertà non è “fare ciò che voglio io”, e neppure essere costretto
a rispettare i valori autentici, ma vivere il bene avendolo scelto intimamente.
Gesù libera Pietro dal suo inganno: Pietro ama
sinceramente Gesù ma non conosce la sua fragilità, i
suoi attaccamenti. Senza conoscenza di sé non ci può essere vera libertà.
Il più delle volte non vogliamo la vera libertà, perché passa attraverso la consapevolezza e la responsabilità. E queste due cose ci spaventano. Abitualmente accusiamo gli altri scaricando le nostre responsabilità su di loro, ma c'è anche chi si accusa delle proprie imperfezioni e limiti involontari, rimanendo nella confusione per evitare di vedere dove veramente sceglie il male, potendo scegliere il bene.
Prima
Lettura Is 49, 1-6
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino
alla estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –,
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te,
Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu
la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei
tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia
bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 13, 21-33. 36-38
Uno di voi mi tradirà ... Non canterà il gallo prima che tu non
m'abbia rinnegato tre volte.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in
verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora
uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di
Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui
parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E,
intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta.
Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei
commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che,
poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci
occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli,
preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e
Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo
glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco
sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche
a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado,
tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore,
perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai
la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo,
prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
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