L'angelo libera dal carcere. |
Gli apostoli sono liberati miracolosamente dal
carcere da un angelo durante la notte. Tutto il Nuovo Testamento riporta molti
episodi di questo tipo e di guarigioni. La tua prima reazione è forse:
fortunati loro, peccato che non succeda più ai nostri giorni. Ma cosa ne è realmente?
Dio fa segni per la fede: guarigioni per suscitare
interesse per la parola degli Apostoli e darle credibilità; interventi
prodigiosi affinché gli Apostoli possano predicare. Quando la Chiesa diventa
una realtà radicata nella società la credibilità della predicazione è sempre
più affidata alla testimonianza di vita dei cristiani. Infatti lo scopo del Signore
è sempre la Carità, la comunione con Lui (con il Dio dei doni e non con i doni
di Dio). Costatiamo nella vita della Chiesa che quando Dio vuole soccorrere il
popolo smarrito o lanciare un carisma nuovo abbondano all’inizio i segni
soprannaturali…
Ma c'è anche altro: i segni soprannaturali sono
sempre presenti nella Chiesa. Condannati a morte come Dietrich Bonhoeffer si
sentono accompagnati, coccolati, esauditi da Dio! Sono in quella dimensione di
cui parla Gesù: vi do la mia pace che il mondo non vi può dare ma che nessuno
vi potrà togliere, dove già la morte non ha più potere. I discepoli, dopo tante
resistenze, con la Pentecoste si sono consegnati totalmente al Signore risorto
e vivono in comunione costante con lui, Cristo è la loro vita. Per questo opera
in loro la vita del risorto. Sappiamo, anche in questo nostro secolo, quanti miracoli hanno fatto i santi quando erano ancora in vita e, in ogni caso, opera in loro una potenza di vita e di guarigione che facilita i processi naturali. Ma quanti sono i cristiani che si sono consegnati
totalmente a Cristo?
Vita Christi, forma vitae christiani. Se Gesù ha
detto: guardate gli uccelli del cielo, il Padre vostro li nutre… questa parola si
rivelerà efficace in ogni tempo, ma per questo bisogna essere come gli uccelli
del cielo. Nelle Fonti francescane c'è quell’episodio in cui san Francesco manda
un suo frate a questuare ciò di cui hanno estremo bisogno al paese sottostante.
Appena esce il frate incontra una coppia che sta venendo portando loro proprio
quella cosa. E san Francesco commenterà meravigliato: Sembra che il Signore non
abbia altro da pensare che di preoccuparsi di noi!
Ma “gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce”, ricoprendo a volte queste tenebre di religiosità. È il dramma dell’umanità, “l’Amore non amato”, e i santi sanno di non essere buoni e di dover lottare per rimanere nella Luce di Cristo. Ma “chi crede in lui non è condannato”. Invece, “ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Vedi che la non fede è il peccato capitale per eccellenza (La Gioia del Vangelo: ANCORA IL PECCATO DI INCREDULITA'. PERCHE' E' COSI' PERICOLOSO? Martedì II sett. di Pasqua.).
Prima
Lettura At 5, 17-26
Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare
al popolo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate
con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate
a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo
del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Gv 3, 16-21
Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per
mezzo di lui.
Dal
vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il
Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la
vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il
mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è
condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel
nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato
più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque
infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non
vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia
chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
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