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sabato 9 aprile 2022

UN REGNO DI PACE IN MEZZO A MOLTE LOTTE / sabato V sett. Quaresima.

 

La lavanda dei piedi: chi tra voi vuole
essere grande si farà vostro servo.

Dall’annuncio del profeta Ezechiele di oggi potremmo aspettarci, appena apparirà  il Messia, un’era di pace in una società riconciliata e armoniosa, un dileguarsi come per incanto del male e dei problemi! Da questa visione, molti ebrei ci contestano il fatto che Gesù di Nazareth non ha portato la pace universale e quindi non può essere il Messia. Ma, diciamolo, questa visione è ancorata nel profondo dell’uomo, di ogni uomo: Dio se c'è, Gesù, la Madonna, se sono quello che crediamo, ci devono risolvere i problemi. E tanti cristiani si fermano a questo livello. Molti evangelici e purtroppo anche molti cattolici predicano questo "Vangelo della prosperità". Invece la Storia, come ce ne avverte Gesù stesso, continua con le sue tragedie e vede perfino lo scandalo delle divisioni tra cristiani stessi. In particolare la sete di potere è apparsa subito in seno alle comunità cristiane fino a lotte aperte. Leggiamo poco la terza lettera di san Giovanni di soli 15 versetti eppure è forse il testo del Nuovo Testamento che meglio mette in evidenza questa tragica strumentalizzazione del Messaggio di Cristo: “Diòtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. Per questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa. Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio”. (3 Giovanni 9-11). Gesù conosceva bene questo pericolo e lavò i piedi ai suoi discepoli, lasciando quel gesto come segno. Nella Chiesa antica si credeva che fosse un Sacramento. Con la guerra contro l'Ucraina vediamo invece una strumentalizzazione diabolica del nome di Dio e della Croce di Cristo.

Il Vangelo di oggi però viene a rassicurarci anche se non ci permette di “stare tranquilli” nei nostri sogni irenici tipo “andrà tutto bene” degli striscioni anestetizzanti dell’inizio della Pandemia, o di certe strumentalizzazioni del “Trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, ecc. Vediamo invece che il Figlio dell’Uomo trova un’opposizione spietata da parte dei capi giudei che lo condurranno alla morte di croce. Eppure Dio ha tutto nelle sue mani e perfino Caifa, nelle sue tenebre, da Sommo Sacerdote profetizza in nome di Dio.

In una certa misura Dio ci permette di affrettare il compiersi del suo progetto di salvezza o di rallentarlo. Permette che liberamente, aderiamo ad esso o ce ne escludiamo. Chi cerca Dio con cuore sincero può essere aiutato in modo potentissimo se trova sulla sua strada dei santi, ma non gli mancheranno mai gli aiuti necessari perché Dio è suo Padre Onnipotente. Nessuno può annullare il Progetto di Salvezza di Dio. Ma questo si svolge in grandi lotte, come ce lo rivela la Scrittura e la Storia.

 

Prima Lettura   Ez 37, 21-28
Farò di loro un solo popolo.

Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

Salmo Responsoriale   Ger 31,10-13
Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,

Canto al Vangelo     Cf Gv 3,16
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo   Gv 11, 45-56
Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». 

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