Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace!
Porto nel cuore tutte le numerose vittime
ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli
anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi
lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli
non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in
tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che
sono vittime di abusi e violenze e
quelli a cui è stato negato il diritto di nascere.
Nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti.
Il conflitto in Europa ci renda più
solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore,
che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo
dimenticare.
Sia pace per il Medio Oriente, … pace per
Gerusalemme e pace per coloro che la amano (cfr Sal 121
[122]), cristiani, ebrei, musulmani. Possano israeliani, palestinesi …
Sia pace e riconciliazione per i popoli
del Libano, ... della Siria e dell’Iraq, e in particolare per tutte le comunità
cristiane che vivono in Medio Oriente. Sia pace anche per la Libia, … e per lo Yemen, ... per il Myanmar, .... e per l’Afghanistan, Sia pace per tutto il continente africano,– in
particolare nella zona del Sahel – ... l’Etiopia, .... la Repubblica Democratica del
Congo, .... le popolazioni del Sudafrica
orientale, colpito da devastanti alluvioni. le popolazioni dell’America Latina, ... il
cammino di riconciliazione che la Chiesa Cattolica canadese sta percorrendo con
i popoli autoctoni...
Cari fratelli e sorelle, ogni guerra
porta con sé strascichi che coinvolgono tutta l’umanità: dai lutti al dramma
dei profughi, alla crisi economica e alimentare di cui si vedono già le
avvisaglie. Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e
dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e
della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Fratelli e sorelle, lasciamoci vincere
dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è
primaria responsabilità di tutti!
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