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martedì 17 settembre 2019

COME SCEGLIERE UN RESPONSABILE DI GRUPPO O COMUNITA' / martedì XXIV° sett. T.O.




San Paolo dà consigli a Timoteo su come scegliere i vescovi e i diaconi. Questi consigli sono sempre validi per i vescovi attuali, ma gli episcopoi (sorveglianti, vescovi) di allora sono spesso dei semplici preti (presbuteroi=presbiteri, anziani,“preti”). Infatti le comunità cristiane sono molto piccole. Si stima che due secoli più tardi, ai tempi di Papa Cornelio (era la sua festa ieri) tutti i cristiani di Roma fossero circa 50 000, su una popolazione che superava abbondantemente il milione di abitanti. Quindi piccole comunità, a carattere di vera comunità dove tutti si conoscono e vivendo la comunione formano una vera famiglia. Infatti uno dei criteri per la scelta del vescovo è che, essendo sposato, sappia guidare bene la sua famiglia.
Da quanto esposto sopra comprendiamo che queste qualità sono un punto di riferimento non solo per il comportamento dei presbiteri e i vescovi di oggi ma di ogni responsabile, sia maschio che  femmina, di comunità cristiana. Rileggiamo insieme: “sia irreprensibile, marito di una sola donna (“marito di una sola donna” significa che se vedovo non si risposi ma si consacri maggiormente al servizio del Regno di Dio e della comunità), sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro”. Quante qualità auspicabili per ogni cristiano, e necessarie per un responsabile di comunità, di gruppo, e, a maggior ragione, di parrocchia e di diocesi. A differenza dei responsabili laici, i presbiteri e i vescovi devono essere capaci di insegnare. 
“Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo”. E per i diaconi: “Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio”. San Paolo è talmente preoccupato di questo ultimo punto che vi ritornerà ancora alla fine della stessa lettera (1 Timoteo 5,22). È un grave errore affidare un compito di responsabilità a qualcuno prima di formarlo, ma sopratutto prima di averlo messo alla prova.
Qualcuno potrebbe però citare il caso di sant’Ambrogio. Era catecumeno (non era ancora battezzato) quando è stato scelto per essere vescovo di Milano. Sant’Ambrogio è infatti una eccezione felice e molto rara. Ma bisogna dire che egli era un alto funzionario alla Corte dell'Imperatore, conosciuto per la sua abilità a risolvere pacificamente le contese con spirito cristiano (era catecumeno quindi già metteva in pratica il Vangelo e proveniva da una famiglia cristiana. Una sua parente era morta martire qualche decennio prima). Tentò pure di rifiutare questa elezione non ricercata. Inoltre, appena consacrato vescovo, la prima cosa che fece non fu di insegnare, comandare e organizzare, ma di farsi istruire da un vecchio e saggio presbitero.

Prima Lettura  1 Tm 3, 1-13
Bisogna che il vescovo sia irreprensibile; allo stesso modo i diaconi conservino il mistero della fede in una coscienza pura.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, questa parola è degna di fede: se uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio.
Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 100
Camminerò con cuore innocente.
Amore e giustizia io voglio cantare,
voglio cantare inni a te, Signore.
Agirò con saggezza nella via dell’innocenza:
quando a me verrai?
Camminerò con cuore innocente
dentro la mia casa.
Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie,
detesto chi compie delitti: non mi starà vicino.
Chi calunnia in segreto il suo prossimo
io lo ridurrò al silenzio;
chi ha occhio altero e cuore superbo
non lo potrò sopportare.
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino accanto a me:
chi cammina nella via dell’innocenza,
costui sarà al mio servizio.    

Canto al Vangelo 
 Lc 7,16 
Alleluia, alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 7, 11-17
Ragazzo, dico a te, àlzati!
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

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