Avere il rosario in tasca è una cosa buonissima, se sono sincero con Dio. |
L’annuncio
del Vangelo ha fatto meraviglie e porta frutto nella comunità di Colossi. Dio ha
liberati questi uomini e donne dal potere delle tenebre e li ha trasferiti nel regno
del Figlio del suo amore, perdonando i loro peccati e facendoli sperimentare la rinascita dei redenti. Ci sono i segni evidenti della presenza dello Spirito
Santo. Eppure san Paolo prega incessantemente perché questi fratelli abbiano “piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e
intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del
Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e
crescendo nella conoscenza di Dio”. Non è forse un po’ contraddittorio?
Questi fratelli non sono forse già arrivati? Almeno arrivati ad un buon punto?
La verità è che Dio non si può
mettere in tasca. In tasca posso mettere un rosario, un crocifisso, un libretto
dei Vangeli, ed esibirli ogni tanto per impressionare gli
allocchi perché votino per me, ma Dio non c’entra nulla in tutto questo, né la Madonna.
Dio è molto più generoso – vedi nel Vangelo di oggi la pesca improbabile di Pietro sul lago e la sua chiamata – ma non si lascia manipolare, imbrigliare. Vorremmo tanto
avere un Dio del tutto comprensibile, a nostro servizio, che dica sì a tutte
le nostre richieste, che aderisca al mio “partito”. San Paolo prende in giro duramente i Corinti che credono di essere qualcosa perché
hanno ricevuto molti doni (carismi): “Già siete
sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete diventati re. Magari
foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi”. (1 Cor 4:8).
Purtroppo ci sono nelle nostre comunità parrocchiali tutti quelli che non hanno mai incontrato Dio, e si credono cristiani, magari perché gli hanno assicurato che lo sono davvero e non si pongono nessun problema! Ma ci sono sempre anche persone che dopo aver
sperimentato l’esistenza di Dio “sono già arrivati” e non fanno nessun cammino.
Diciamo la verità, tranne rare eccezioni, ci sono poi gli altri, cioè tutti noi, che magari dopo un po’ di cammino, si fermano, “hanno già donato”, “hanno già capito
tutto o quasi”, sono “già abbastanza cambiati”…
Invece a chi lascia tutto per
seguire Gesù e si lascia guidare, Dio aggiunge dono a dono, con immenso amore e
rispetto, tenerezza e generosità, e insegna la via della vera libertà, secondo la
potenza della sua gloria. Come fare per essere un vero discepolo di Gesù? Facciamo come Pietro: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Anche a te Gesù dirà: «Non temere, vieni con me»
Prima Lettura Col
1, 9-14
Ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
Ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
Fratelli, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio.
Resi forti di ogni fortezza secondo la potenza della sua gloria, per essere perseveranti e magnanimi in tutto, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza.
Il Signore ha fatto
conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra
hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Cantate inni al Signore con
la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Canto al Vangelo Mt 4,19
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
Vangelo Lc 5, 1-11
Lasciarono tutto e lo seguirono.
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Canto al Vangelo Mt 4,19
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
Vangelo Lc 5, 1-11
Lasciarono tutto e lo seguirono.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
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