Oggi
la Chiesa ricorda i santi Cornelio e Cipriano, campioni dell’Unità della
Chiesa. Molti cristiani di fronte alle persecuzioni avevano rinnegato la fede per
sfuggire al martirio. Tornata la pace o almeno la tranquillità, questi “caduti”
(lapsi) volevano rientrare nella Chiesa, veramente pentiti. Ovunque, la questione
di accoglierli o meno divideva le comunità. Cornelio, vescovo di Roma e
Cipriano vescovo di Cartagine, erano a favore della reintegrazione di coloro che
chiedevano perdono. Gruppi di preti e laici “rigoristi” si ribellavano contro questa
posizione creando grande tensione. A Roma, Novaziano, un colto rigorista,
rifiutò l’elezione di Papa Cornelio e si fece consacrare vescovo,
pretendendo di essere il vero Papa. Cipriano, anche lui sotto attacco da parte
di un altro vescovo, Novato, sostenne con tutte le forze l’elezione legittima di
Cornelio. Alla fine vinse la Chiesa della Misericordia. Una misericordia seria che
chiedeva una giusta penitenza ma non chiudeva le porte.
Ci
sono altri scismi attualmente in atto, più locali o più lontani da noi. Ho letto
recentemente di uno in America latina. Spesso il punto focale è di rinnegare il
celibato sacerdotale. Al tempo di Maometto c'erano difficoltà del genere. Il Corano
dice: “ma le sette (cristiane) erano in disaccordo tra loro”. La Chiesa di Cristo,
la Vera Vite ha sempre continuato. Sul piano umano tante volte sembra che si salvi “per un soffio!” Ma noi sappiamo che la Chiesa è fondata sulla
potenza e la fedeltà di Cristo. Quindi niente paura. Ma è sempre una divisione.
Persone semplici possono essere scandalizzate o sviate.
Ascoltiamo però l’ammonimento di san
Paolo: .”È necessario
infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono
i veri credenti in mezzo a voi.” 1Cor 11:19
L’umiltà fiduciosa del centurione del Vangelo di oggi ci indica
la via per essere preservati dalle scissioni.
Prima Lettura 1
Tm 2, 1-8
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Dalla prima lettera di san
Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 27
Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 27
Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
Ascolta la voce della mia
supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
Il Signore è mia forza e
mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.
Forza è il Signore per il
suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chi crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Lc 7, 1-10
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chi crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Lc 7, 1-10
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
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