“fra’
Sereno, è vero che vai dicendo che chi ha fede non cade mai in depressione?”
No,
questo non l’ho mai detto. C'è un prete che semina insieme granellini di
frumento e di zizzania che l’ha scritto, almeno un paio di volte a quanto mi
risulta: “Se la tua ditta ha fatto fallimento è perché non servi il Signore, se
sei schizofrenico è perché non sei fedele a Dio”, e roba del genere. Scrive
anche cose peggiori: “se hai questa tal difficoltà … è perché segui satana!”
Come si può? Persone impressionabili, o instabili, che siano malati, parenti
oppure vicini di ammalati, possono credere a queste frasi irresponsabili e
false! …. Immaginiamo il disastro che può venirne fuori: ribellione a Dio e
alla Chiesa, scoraggiamento e autocondanna, disperazione, esclusione da parte
degli altri verso chi è “servo di satana”! Ho avuto all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario
il caso, uno solo grazie a Dio, di un ammalato psichico che il suo sacerdote
aveva convinto che la sua sofferenza proveniva da un’influenza satanica. Non
era vero. Non aveva i segni dei disturbi satanici. Questo prete aveva solo
finito di rovinarlo…
Per
la depressione in genere, c'è un testo molto piccolo di Jean Vanier, che ha
tenuto banco per più di trent’anni e forse sta ancora in commercio. Si chiama
“La depressione”. È un capolavoro di semplicità e profondità.
La depressione è una malattia molto diffusa oggi. Quindi
è necessario parlarne. Riprendendo il titolo di un articolo di Paola Belletti su Aleteia del 04 settembre scorso (2019): “Soffrire di depressione non è
una colpa e guarire non è una magia” Cito dal suo
articolo: “Ciò che come esseri
umani attraversati dalla sofferenza desideriamo è certo guarire e stare bene,
ma prima di tutto di essere amati, ascoltati con compassione, guardati a lungo.
Non respingiamoci a suon di sentenze, inspiring stories e motti di santi usati
non sempre a proposito. Ti amo ora, mentre sei poco amabile. Ti sto vicino
adesso, mentre sei preda dell'angoscia. Sei un bene prezioso anche se sai solo
piangere o rispondere bruscamente.
Ora Dio mi ama, mi ama sempre, in modo totale, non si scandalizza mai
del mio peccato, non mi respinge mai. Certo, Egli fa con totale libertà “il suo
mestiere”. Cioè non fa sempre quello che gli chiedo, quello che vorrei. Per
tirarmi dal labirinto in cui mi trovo, forse in cui io stesso mi sono cacciato,
devo seguirlo, lasciarmi guidare e non chiedergli di benedire e accondiscendere
ai miei cammini (di morte).
La
fede – vera, non nevrotica, non magica o superstiziosa – è un aiuto enorme
riguardo alla depressione. La fede salva. La fede è quindi la migliore base
per vivere bene, per edificare, per riparare ogni aspetto della tua esistenza.
Nel campo specifico, uso spesso la frase di san Giovanni della Croce: “Se qualcuno entra nella notte oscura della
fede, anche se soffre di Melancholia (grave depressione, malattia psichica) guarisce; e la sua anima è tutta sana
perché è tutta mossa dall’amore”.
Questa
frase merita qualche spiegazione. (continua...)
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