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venerdì 27 settembre 2019

COSA SI MANGIA A CENA? / san Vincenzo de' Paoli



«Le folle, chi dicono che io sia?». Gesù parte da lontano per rivolgere la domanda agli apostoli. Saggio metodo per introdurre una domanda semplice ma molto impegnativa: «Ma voi, ...?»
E tu, chi è Cristo per te? Dobbiamo rispondere a questa domanda ogni giorno diceva papa Paolo VI. Metterci davanti a Cristo vivo e chiedermi ogni mattina: “Cosa dice il mio cuore di te?” cioè “ti accetto come mio Salvatore personale” secondo l’espressione dei fratelli evangelici, “sei il mio Signore che voglio ascoltare e obbedire in queste ore che si aprono?”. Tante volte viviamo nel “tutto scontato” e la routine della preghiera, i problemi, le cose da fare, le piccole mete o il peccato invadono il centro della nostra coscienza… Un documentario diceva: “noi ci chiediamo perché siamo qui, che senso ha la nostra esistenza, ma la prima domanda universale è banalmente : cosa si mangia a cena?” Trovare l’energia necessaria alla mia sopravvivenza è realmente necessario e stringente, ma spesso, noi che abbiamo la luce della fede, ci comportiamo soltanto come ogni altro essere animale. Ci procura un danno gravissimo dimenticare ciò che da la misura della nostra dignità e il senso del nostro essere sulla terra. Per inciso, se ogni uomo dicesse ogni giorno: “Chi sei tu Signore e chi sono io per te?” non avremmo rapinato le risorse, sconvolto l'ambiente e messo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza…
Una volta che mi sono messo davanti al Signore, devo ancora conoscerlo. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto… ». Questo non era previsto da Pietro ed egli si ribellerà.
San Vincenzo de' Paoli testimonia in modo esemplare questo cammino progressivo della presa di coscienza e della conversione al Signore Gesù.

Prima Lettura   Ag 1, 15 - 2,9
Ancora un poco e riempirò questa casa della mia gloria.
Dal libro del profeta Aggèo
L’anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore:
«Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti. 

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 42 
Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio.

Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa:
perché mi respingi?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo   
Mt 10,45
Alleluia, alleluia.

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.


Vangelo
   Lc 9, 18-22
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto.
Dal vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

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