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venerdì 6 settembre 2019

COSA SIGNIFICA PREGARE QUANDO LO SPOSO E' PRESENTE? / venerdì XXII° sett. T.O.



Presentatevi al Signore con esultanza. Questa mattina, come ci presentiamo al Signore? Cosa ci dice il Vangelo di oggi?
Mentre i discepoli di Giovanni Battista e dei farisei fanno spesso digiuni e preghiere (invocazioni di richiesta,“deésis”), Gesù fa mangiare e bere i suoi discepoli. Quindi chiaramente i discepoli di Gesù non digiunano – fin quando lo Sposo è con loro ed è festa grande – ma Gesù non risponde sul fare preghiere. Pregano? Certo. Non fanno preghiere ma pregano. Cioè vivono con Gesù in un dialogo continuo, in una comunione di vita totale. Questa è la preghiera. Ascoltano Gesù, lo interrogano, si lasciano istruire da lui, gli rispondono, fanno le stesse cose insieme, lo aiutano, gli chiedono cosa devono fare, decidono insieme, …
Non come quelle persone che dicono: “più che dire preghiere, preferisco parlare a Dio a parole mie”… e di fatto fanno monologhi con Dio, e spesso solo con sé stessi o qualche loro fantasia. Ultimamente un cantante avrebbe detto che parla spesso col suo Dio “che è simpatico”! (cioè gli da sempre ragione). Queste persone parlano a “Dio” ma non lo ascoltano mai, non si riferiscono mai alla Parola di Dio. Qualcuno arriva ad avere uno “spirito guida”. Molto, molto pericoloso!
Ma forse noi “facciamo tante preghiere” e non preghiamo. Paura del confronto reale con il Signore Risorto che ci accompagna in ogni momento e in ogni circostanza (subiamo la seduzione del "vecchio che è gradevole"), oppure educazione religiosa che ci ha inculcato l’idea di un Dio sempre lontano, che ci giudica sempre e sa soltanto castigare? Forse un po’ tutt’e due le cose. È un nodo molto profondo ed essenziale per la vita spirituale. Gesù è realmente con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo, e si interessa di tutto ciò che viviamo. Lo conosce, lui che si è fatto Uomo (in tutto uguale a noi tranne che nel peccato) per farci diventare Dio. Questa divinizzazione dell’Uomo, per grazia, che disturba così tanto. Fermiamoci su questa verità di fede e rallegriamoci alla presenza del Signore!
In un secondo tempo chiederemo a Paolo ciò che l’ha motivato a digiunare spesso, molto di più degli altri “super apostoli” come dice in 2 Corinti 11,27 “fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, (vedi tutto il paragrafo e anche 2 Cor 6:5).

Prima Lettura   Col 1, 15-20
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 99 
Presentatevi al Signore con esultanza.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.   

Canto al Vangelo   
Gv 8,12
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.


Vangelo
   Lc 5, 33-39
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”». 



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