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mercoledì 6 febbraio 2019

PUO' DIO METTERE IL VOTO DI FIDUCIA? /

Dio ci tratta come figli.


Quando un Governo “mette il voto di fiducia” in genere è perché teme di non avere la maggioranza se lascia libertà di discussione e di voto ai suoi propri eletti. È un segno di debolezza assieme al fatto che questo governo pensa che questa legge sia così importante per il suo programma che deve assolutamente essere approvata.
Dio mette il voto di fiducia? Se lo fa non è certamente per debolezza. Non deve essere eletto o rieletto. Non si cura dei sondaggi o delle presenze in chiesa. Il Signore non mette il voto di fiducia perché ci tratta da figli e non da impiegati o tesserati, ma il Signore è fermo perché sa quello che è buono per noi, per i suoi figli. E anche se non ci abbandona mai, benché mettiamo solo in minima parte il suo “programma politico”, ci chiede di fargli fiducia totalmente e di cercare di comprendere qual è la sua volontà fino in fondo.
Però alcune cose si capiscono da subito: “non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato; non disprezzare la correzione del Signore; cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio
Cercate la santificazione. C'è bisogno di parlare ancora dopo questo?

Prima Lettura   Eb 12, 4-7. 11-15
Il Signore corregge colui che ama.

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 102 
L’amore del Signore è da sempre.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Canto al Vangelo 
  Gv 10,27
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

 
Vangelo
   Mc 6, 1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria. 

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. 


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