Questa ultima parte del Documento
inizia con la costatazione che Oriente e Occidente non possono fare a meno di
rapporti costruttivi. Non possono ignorarsi né ci conviene combattersi. Di
fatto il passato è ricco di questi scambi. Limitandoci a noi occidentali, molte
delle cose che sono “nostre”, che ci sembrano far parte della nostra “natura”,
di fatto ci sono venute dall’Oriente islamico o attraverso l’Oriente islamico
(per dare solo un esempio, attraverso l’Oriente islamico abbiamo ricevuto un elemento
così comune come il nostro modo di contare e in particolare la nozione dello
“zero”). In pari modo l’Oriente ha ricevuto molto dall’Occidente. Purtroppo non
ci sono stati solo scambi positivi e ricordo una pubblicazione del Pontificio
Istituto per gli Studi Arabi e di Islamistica (P.I.S.A.I.), dedicata a questo
tema, che si chiamava “Encounters and Clashes” (Incontri e Scontri). Papa
Francesco nel suo intervento ad Abu Dhabi ha detto: “Non
c’è alternativa: o costruiremo insieme l’avvenire o non ci sarà futuro.”.
Meditiamo questa frase e magari tutto il meraviglioso discorso che ha fatto in
quella occasione.
- Il rapporto tra Occidente e Oriente è
un’indiscutibile reciproca necessità, che non può essere sostituita e nemmeno
trascurata, affinché entrambi possano arricchirsi a vicenda della civiltà
dell’altro, attraverso lo scambio e il dialogo delle culture. L’Occidente
potrebbe trovare nella civiltà dell’Oriente rimedi per alcune sue malattie
spirituali e religiose causate dal dominio del materialismo. E l’Oriente
potrebbe trovare nella civiltà dell’Occidente tanti elementi che possono aiutarlo
a salvarsi dalla debolezza, dalla divisione, dal conflitto e dal declino
scientifico, tecnico e culturale. È importante prestare attenzione alle
differenze religiose, culturali e storiche che sono una componente essenziale
nella formazione della personalità, della cultura e della civiltà orientale; ed
è importante consolidare i diritti umani generali e comuni, per contribuire a
garantire una vita dignitosa per tutti gli uomini in Oriente e in Occidente,
evitando l’uso della politica della doppia misura.
- La tutela dei diritti fondamentali dei bambini a
crescere in un ambiente familiare, all’alimentazione, all’educazione e
all’assistenza è un dovere della famiglia e della società. Tali diritti devono
essere garantiti e tutelati, affinché non manchino e non vengano negati a
nessun bambino in nessuna parte del mondo. Occorre condannare qualsiasi pratica
che violi la dignità dei bambini o i loro diritti. È altresì importante
vigilare contro i pericoli a cui essi sono esposti – specialmente nell’ambiente
digitale – e considerare come crimine il traffico della loro innocenza e
qualsiasi violazione della loro infanzia.
- La protezione dei diritti degli anziani, dei deboli,
dei disabili e degli oppressi è un’esigenza religiosa e sociale che dev’essere
garantita e protetta attraverso rigorose legislazioni e l’applicazione delle
convenzioni internazionali a riguardo.
A tal fine, la Chiesa Cattolica e al-Azhar, attraverso
la comune cooperazione, annunciano e promettono di portare questo Documento
alle Autorità, ai Leader influenti, agli uomini di religione di tutto il mondo,
alle organizzazioni regionali e internazionali competenti, alle organizzazioni della
società civile, alle istituzioni religiose e ai leader del pensiero; e di
impegnarsi nel diffondere i principi di questa Dichiarazione a tutti i livelli
regionali e internazionali, sollecitando a tradurli in politiche, decisioni,
testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione.
Al-Azhar e la Chiesa Cattolica domandano che questo
Documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle
università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire
a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il
diritto degli oppressi e degli ultimi.
In conclusione auspichiamo che:
questa Dichiarazione sia un invito alla
riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e
i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà;
sia un appello a ogni coscienza viva che ripudia la
violenza aberrante e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di
tolleranza e di fratellanza, promossi e incoraggiati dalle religioni;
sia una testimonianza della grandezza della fede in
Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l’animo umano;
sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente,
tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per
conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano.
Questo è ciò che speriamo e cerchiamo di realizzare,
al fine di raggiungere una pace universale di cui godano tutti gli uomini in
questa vita.
Abu Dhabi, 4 febbraio 2019
Sua Santità
Papa Francesco |
Grande Imam di Al-Azhar
Ahmad Al-Tayyeb |
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