Al centro della foto il Cardinale Barbarin, vescovo di Lione, il 7 gennaio scorso. |
Dopo l’incontro in Vaticano sulla Protezione
dei Minori nella Chiesa e gli ultimi sviluppi personali di preti e vescovi, che
dire?
Mentre nessun’altra Istituzione ha ancora
preso iniziative così forti cercando di fare pulizia tra i suoi membri (l’ONU per
esempio con numerosi casi di prostituzione, anche infantile, nei teatri di guerra
o di estrema povertà i cui "utilizzatori finali" sono suoi operatori), ci sono reazioni varie. Alcune sono reazioni indignate contro il Papa e i vescovi che non avrebbero
fatto abbastanza, ecc., contro il Papa perché dice che chi commette il crimine
di pedofilia si fa strumento del diavolo, contro chi fa notare, anche sommessamente,
che l’80 % dei crimini di pedofilia nella Chiesa sono anche atti omosessuali...
Da ieri è venuta fuori pure la vicenda
della condanna del Cardinal Pell, australiano, che lascia molto perplessi. L’uomo
che lo accusa racconta un fatto così inverosimile su vari punti che si comprende che si intenda fare appello. Anche perché un primo giudizio si era
risolto in un nulla di fatto, poi si è riaperto il processo. Un po’ come il
Cardinale francese Barbarin accusato di aver gestito male il caso – antecedente
al suo mandato di vescovo di Lione – di un prete pedofilo. In un primo tempo la
giustizia francese aveva archiviato la denuncia ma gli accusatori hanno ottenuto
un’altra procedura penale. Con logica, il pubblico ministero francese non ha chiesto nessuna condanna rendendo ancora più evidente il carattere surreale di questo processo contro il vescovo di Lione e altri suoi collaboratori.
Allora cosa fa la Chiesa?
Il giorno stesso
della conclusione dell'Incontro sulla Protezione dei Minori nella Chiesa P. Federico
Lombardi, Moderatore del summit, ha anticipato ai giornalisti i
prossimi passi della Santa sede e ha annunciato alcuni nuovi documenti sulla
questione degli abusi sessuali da parte di membri del clero.
Ecco che come seguito al Summit ci
sarà:
1) Un nuovo Motu Proprio del Papa “sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili”, per rafforzare la prevenzione e il contrasto contro gli abusi nella Curia Romana e nello Stato della Città del Vaticano.
2) Esso accompagnerà una nuova legge dello Stato della Città del Vaticano e le Linee guida per il Vicariato della Città del Vaticano sullo stesso argomento.
3) La pubblicazione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede di un vademecum che aiuterà i vescovi del mondo a comprendere chiaramente i loro doveri e i loro compiti.
4) Inoltre, nello spirito della comunione della Chiesa universale, il Papa ha manifestato l’intenzione di favorire la creazione di task forces di persone competenti per aiutare le conferenze episcopali e le diocesi che si trovino in difficoltà per affrontare i problemi e realizzare le iniziative per la protezione dei minori.
1) Un nuovo Motu Proprio del Papa “sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili”, per rafforzare la prevenzione e il contrasto contro gli abusi nella Curia Romana e nello Stato della Città del Vaticano.
2) Esso accompagnerà una nuova legge dello Stato della Città del Vaticano e le Linee guida per il Vicariato della Città del Vaticano sullo stesso argomento.
3) La pubblicazione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede di un vademecum che aiuterà i vescovi del mondo a comprendere chiaramente i loro doveri e i loro compiti.
4) Inoltre, nello spirito della comunione della Chiesa universale, il Papa ha manifestato l’intenzione di favorire la creazione di task forces di persone competenti per aiutare le conferenze episcopali e le diocesi che si trovino in difficoltà per affrontare i problemi e realizzare le iniziative per la protezione dei minori.
Seguendo
con spirito critico la vicenda nel suo sviluppo ecclesiale e mondiale notiamo che,
dagli anni ’70, c'è al riguardo un profondo mutamento di mentalità e culturale
e questi processi sono sempre progressivi e non sono mai subito totali né uniformi.
È normale che ci sia bisogno di un vademecum per precisare e uniformare i vari
passi da compiere e non lasciare spazio all’improvvisazione e all’arbitrarietà
o alle reazioni troppo emotive.
Parole del Papa dopo
l’Angelus di domenica 24 febbraio
Cari fratelli e sorelle,
questa mattina si è concluso
qui in Vaticano un Incontro molto importante sul tema della Protezione dei
minori. Erano convocati i Patriarchi, i Presidenti di tutte le Conferenze
Episcopali, i Capi delle Chiese Orientali Cattoliche, i Rappresentanti dei
Superiori e delle Superiore delle Congregazioni religiose e diversi miei
Collaboratori nella Curia Romana.
Come sapete, il problema
degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di membri del clero ha
suscitato da tempo grave scandalo nella Chiesa e nell’opinione pubblica, sia
per le drammatiche sofferenze delle vittime, sia per la ingiustificabile
disattenzione nei loro confronti e la copertura dei colpevoli da parte di
persone responsabili nella Chiesa.
Poiché è un problema
diffuso in ogni Continente, ho voluto che lo affrontassimo insieme, in modo
corresponsabile e collegiale, noi Pastori delle Comunità cattoliche in tutto il
mondo. Abbiamo ascoltato la voce delle vittime, abbiamo pregato e chiesto
perdono a Dio e alle persone offese, abbiamo preso coscienza delle nostre
responsabilità, del nostro dovere di fare giustizia nella verità, di rifiutare
radicalmente ogni forma di abuso di potere, di coscienza e sessuale.
Vogliamo che tutte le
attività e i luoghi della Chiesa siano sempre pienamente sicuri per i minori;
che si prendano tutte le misure possibili perché simili crimini non si
ripetano; che la Chiesa torni ad essere assolutamente credibile e affidabile
nella sua missione di servizio e di educazione per i piccoli secondo
l’insegnamento di Gesù.
In questo modo sapremo
collaborare con tutto il nostro cuore e con efficacia, insieme a tutte le
persone di buona volontà e a tutte le componenti e le forze positive della
società, in tutti i paesi e a livello internazionale, perché si combatta fino
in fondo, in ogni sua forma, la gravissima piaga della violenza nei confronti
di centinaia di milioni di minori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, in
tutto il mondo.
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