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sabato 16 febbraio 2019

IL PREZZO SPAVENTOSO DEL PECCATO / sabato V° sett. del T.O.



Con il peccato la vita dell’uomo diventa difficile. Nella prima lettura di oggi si descrive il guadagnarsi il pane della sopravvivenza che costerà dolore e sudore della fronte.

Con Gesù questo sembra scomparire con la moltiplicazione dei pani e dei pesci a beneficio di chi ascolta la sua parola e lo segue. Infatti Gesù non vuole il castigo dell’uomo.
Come vivere questa benedizione? Certamente la preghiera di domanda è efficace. In ogni secolo la Storia della Chiesa è piena di esempi. Ho sempre in mente il Curato d’Ars che faceva pregare il Padre Nostro ai suoi orfani quando mancava tutto e il grano oppure la farina dell’impasto si moltiplicavano.
Ma il Signore non vuole che si metta da parte il lavoro. L’uomo è fatto da sempre per avere un’attività ordinata e produttiva in relazione con la natura e con i suoi simili, anche prima del peccato. 
Se considerassimo quante energie il peccato sottrae al benessere personale e comune rimarremmo esterrefatti.
Per esempio le spese militari sono frutto del peccato, non nel senso che un militare non possa essere cristiano, o che un governante non debba provvedere alla difesa della propria nazione ma in quanto, senza il peccato non ci sarebbero guerre. Ora il mondo è in una fase di riarmo, di spese militari crescenti. Nel 2017 nel mondo 1739 miliardi di dollari sono stati consacrati alle spese militari. Immaginiamo cosa si sarebbe potuto fare con quei soldi per lo sviluppo civile e per la lotta alla povertà! Durante la prima guerra in Iraq i vescovi della Tanzania facevano notare che ogni bomba “intelligente” per la pretesa “guerra chirurgica” costava quanto la costruzione di un ospedale nel loro paese! Ci sono 35 nazioni che spendono in armi più del 3% del loro Prodotto Interno Lordo (PIL). (Nessuno dei paesi europei supera questo livello, e la media dei paesi UE è del 2%. L’Italia spende il 1,3% del suo PIL e si trova all’ottavo posto in assoluto. Le Nazioni che spendono di più in assoluto sono in ordine decrescente USA con il 4,3% del PIL, poi Cina (2%), Regno Unito, Francia, Russia). Tra coloro che spendono di più, troviamo spesso paesi i cui cittadini sono più colpiti dalla povertà! Abbiamo in ordine decrescente questa classifica, non esaustiva:  Eritrea: 20,9% del PIL! mentre il PIL procapite è di soli 980 dollari annui collocandola al 164° posto tra le Nazioni aderenti all’ONU (su 196). L’Arabia Saudita spende in armi il 13,7%, la Georgia l’8,5% (Pil procapite 4099 dollari / 114° posto), Oman il 7,7%, Israele il 7%, lo Ciad il 6,6% (Pil procapite 810 dollari / 170° posto), Emirati Arabi Uniti: 5,9%; Giordania : 5,9%; Sudan: 4,4% (Pil procapite 1428 dollari / 154° posto), ecc. Tutto questo non include i costi delle conseguenze delle guerre, diretti e indiretti, su persone che siano militari implicati nei conflitti o civili, e sui beni. Non dobbiamo nemmeno escludere i danni ecologici.... E in questa prospettiva abbiamo contemplato solo i danni economici.
Da un altro lato, se pensiamo a quanto la droga sottrae in tanti modi al benessere comune, ecc. comprendiamo che la vera sciagura dell’umanità è il peccato. Poi ci sono tutti gli sprechi, tutte le energie positive bloccate dai nostri peccati personali …
Seguiamo Gesù Cristo e la Buona Vita del Vangelo! Malgrado la nostra debolezza, ne sentiremo tutti i benefici e la gratitudine al Signore per averci fatto trovare la Via della Salvezza.



Prima Lettura   Gn 3, 9-24
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo.

Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l’erba dei campi.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!».
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita. 

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 89 
Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.


Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! 

Canto al Vangelo   
Mt 4,4
Alleluia, alleluia.

Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.

Vangelo
   Mc 8, 1-10
Mangiarono a sazietà.

Dal vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

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