So che è lungo ma il discorso conclusivo di papa Francesco di domenica è troppo importante perché non si dia l'opportunità di leggerlo tutto. Lo presento diviso in vari post. Purtroppo non posso mettere a confronto le note con il testo pagina per pagina. Anche queste note sono un'arricchimento e manifestano la serietà di questo intervento del Santo Padre. Buona lettura.
Sappiamo che il Papa è stata attaccato e talvolta sotto la forma della derisione perché ha osato dire che lo spirito del male, il nemico di Dio è coinvolto in questi crimini contro i minori e le persone vulnerabili e che chi li commette si fa strumento del demonio. Ma il Papa non ha negato assolutamente la responsabilità umana. Anzi. Quindi anche lì, questi attacchi sembrano abbastanza illogici. Cosa c'è di strano che un Papa dica che la gravità e negatività di questi peccati e i loro effetti sulla vita delle vittime faccia il gioco di Satana, e siano diversi da quello che possono essere semplici peccati di fragilità, come l'impazienza, la piccola bugia, ecc.
Discorso conclusivo del
Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
nel rendere grazie al Signore che
ci ha accompagnato in questi giorni, vorrei ringraziare tutti voi per lo
spirito ecclesiale e l’impegno concreto che avete mostrato con tanta
generosità.
Il nostro lavoro ci ha portato a
riconoscere, una volta in più, che la gravità della piaga degli abusi sessuali
su minori è un fenomeno storicamente diffuso purtroppo in tutte le culture e le
società. Essa è diventata, solo in tempi relativamente recenti, oggetto di
studi sistematici, grazie al cambiamento della sensibilità dell’opinione
pubblica su un problema in passato considerato tabù, vale a dire che tutti
sapevano della sua presenza ma nessuno ne parlava. Ciò mi porta alla mente
anche la crudele pratica religiosa, diffusa nel passato in alcune culture, di
offrire esseri umani – spesso bambini – come sacrifici nei riti pagani.
Tuttavia, ancora oggi le statistiche disponibili sugli abusi sessuali su
minori, stilate da varie organizzazioni e organismi nazionali e internazionali
(Oms, Unicef, Interpol, Europol e altri), non rappresentano la vera entità del
fenomeno, spesso sottostimato principalmente perché molti casi di abusi
sessuali su minori non vengono denunciati[1],
in particolare quelli numerosissimi commessi nell’ambito famigliare.
Di rado, infatti, le vittime si
confidano e cercano aiuto[2]. Dietro a questa
riluttanza ci può essere la vergogna, la confusione, la paura di vendetta, i
sensi di colpa, la sfiducia nelle istituzioni, i condizionamenti culturali e
sociali, ma anche la disinformazione sui servizi e sulle strutture che possono
aiutare. L’angustia purtroppo porta all’amarezza, addirittura al suicidio, o a
volte a vendicarsi facendo la stessa cosa. L’unica cosa certa è che milioni di
bambini nel mondo sono vittime di sfruttamento e di abusi sessuali.
Sarebbe importante qui riportare i
dati generali – a mio avviso sempre parziali – a livello globale[3], poi Europeo, Asiatico, Americano, Africano
e dell’Oceania, per dare un quadro della gravità e della profondità di questa
piaga nelle nostre società[4]. Vorrei, per
evitare inutili discussioni, evidenziare anzitutto che la menzione di alcuni
Paesi ha l’unico obbiettivo di citare i dati statistici riportati nei suddetti
Rapporti.
Secondo i dati ufficiali del
governo americano, negli Stati Uniti oltre 700.000 bambini ogni anno sono
vittime di violenze e maltrattamenti, secondo l’International Center For
Missing and Exploited Children (ICMEC), un bambino su 10 subisce abusi
sessuali. In Europa 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali[5].
Se prendiamo l'esempio dell'Italia,
il rapporto di “Telefono Azzurro” del 2016 evidenzia che il 68,9% degli
abusi avviene all'interno delle mura domestiche del minore[6].
Teatro di violenze non è solo
l’ambiente domestico, ma anche quello del quartiere, della scuola, dello sport[7] e, purtroppo, anche quello ecclesiale.
Dagli studi effettuati, negli
ultimi anni, sul fenomeno degli abusi sessuali su minori emerge altresì che lo
sviluppo del web e dei mezzi di comunicazione ha contribuito a
far crescere notevolmente i casi di abusi e violenze perpetrati on line.
La diffusione della pornografia sta dilagando rapidamente nel mondo attraverso
la Rete. La piaga della pornografia ha assunto dimensioni spaventose, con
effetti deleteri sulla psiche e sulle relazioni tra uomo e donna, e tra loro e
i bambini. È un fenomeno in continua crescita. Una parte molto considerevole
della produzione pornografica ha, tristemente, per oggetto i minori, che così
vengono gravemente feriti nella loro dignità. Gli studi in questo campo – è
triste – documentano che ciò avviene in modi sempre più orribili e violenti; si
arriva all’estremo degli atti di abuso su minori commissionati e seguiti in
diretta attraverso la Rete[8].
Ricordo qui il Congresso
internazionale avvenuto a Roma sul tema della dignità del bambino nell’era
digitale; come pure il primo Forum dell’Alleanza interreligiosa per Comunità
più sicure, che ha avuto luogo, sullo stesso tema, nel novembre scorso, ad Abu
Dhabi.
Un’altra piaga è il
turismo sessuale: secondo i dati 2017 dell’Organizzazione Mondiale del
Turismo, ogni anno nel mondo tre milioni di persone si mettono
in viaggio per avere rapporti sessuali con un minore[9].
Significativo il fatto che gli autori di tali crimini, nella più grande parte
dei casi, non riconoscono che quello che stanno commettendo è un reato.
Siamo, dunque, dinanzi a un
problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque.
Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua
gravità nelle nostre società[10], non
diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa.
La disumanità del fenomeno a
livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché
in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica. Il
consacrato, scelto da Dio per guidare le anime alla salvezza, si lascia
soggiogare dalla propria fragilità umana, o dalla propria malattia, diventando
così uno strumento di satana. Negli abusi noi vediamo la mano del male che non
risparmia neanche l’innocenza dei bambini. Non ci sono spiegazioni sufficienti
per questi abusi nei confronti dei bambini. Umilmente e coraggiosamente
dobbiamo riconoscere che siamo davanti al mistero del male, che si accanisce
contro i più deboli perché sono immagine di Gesù. Ecco perché nella Chiesa
attualmente è cresciuta la consapevolezza di dovere non solo cercare di
arginare gli abusi gravissimi con misure disciplinari e processi civili e
canonici, ma anche affrontare con decisione il fenomeno sia all’interno sia
all’esterno della Chiesa. Essa si sente chiamata a combattere questo male che
tocca il centro della sua missione: annunciare il Vangelo ai piccoli e
proteggerli dai lupi voraci.
Vorrei qui ribadire chiaramente:
se nella Chiesa si rilevasse anche un solo caso di abuso – che rappresenta già
di per sé una mostruosità – tale caso sarà affrontato con la massima serietà.
Fratelli e sorelle: infatti nella rabbia, giustificata, della
gente, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradito e schiaffeggiato da
questi disonesti consacrati. L’eco del grido silenzioso dei piccoli, che invece
di trovare in loro paternità e guide spirituali hanno trovato dei carnefici,
farà tremare i cuori anestetizzati dall’ipocrisia e dal potere. Noi abbiamo il
dovere di ascoltare attentamente questo soffocato grido silenzioso.
È difficile, dunque, comprendere
il fenomeno degli abusi sessuali sui minori senza la considerazione del potere,
in quanto essi sono sempre la conseguenza dell’abuso di potere, lo sfruttamento
di una posizione di inferiorità dell’indifeso abusato che permette la
manipolazione della sua coscienza e della sua fragilità psicologica e fisica.
L’abuso di potere è presente anche nelle altre forme di abusi di cui sono
vittime quasi ottantacinque milioni di bambini, dimenticati da tutti: i
bambini-soldato, i minori prostituiti, i bambini malnutriti, i bambini rapiti e
spesso vittime del mostruoso commercio di organi umani, oppure trasformati in
schiavi, i bambini vittime delle guerre, i bambini profughi, i bambini abortiti
e così via.
Davanti a tanta crudeltà, a tanto
sacrificio idolatrico dei bambini al dio potere, denaro, orgoglio, superbia,
non sono sufficienti le sole spiegazioni empiriche; queste non sono capaci di
far capire l’ampiezza e la profondità di tale dramma. Ancora una volta
l’ermeneutica positivistica dimostra il proprio limite. Ci dà una vera spiegazione che
ci aiuterà a prendere le misure necessarie, ma non è capace di darci una significazione.
E noi oggi abbiamo bisogno di spiegazioni e di significazioni.
Le spiegazioni ci aiuteranno molto nell’ambito operativo, ma ci lasceranno a
metà strada.
Quale sarebbe, dunque, la
“significazione” esistenziale di questo fenomeno criminale? Tenendo conto della
sua ampiezza e profondità umana, oggi non è altro che la manifestazione attuale
dello spirito del male. Senza tenere presente questa dimensione rimarremo
lontani dalla verità e senza vere soluzioni.
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