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lunedì 4 febbraio 2019

ACCOMPAGNARE PAPA FRANCESCO CON LA PREGHIERA / 4 febbraio

Vista della baia di Algeri dal Centro Diocesano "Les Glycines"

Papa Francesco sta negli Emirati Arabi. Una visita storica e non facile, anche perché, come sottolineano i media, quegli Staterelli, più tolleranti di altri paesi musulmani sono anche molto ricchi e impegnati nel sostenere nello Yemen una guerra catastrofica sul piano umanitario. Il Papa prima di partire ha ricordato le vittime di questo conflitto.
Mi è sembrato che per accompagnarlo con la preghiera possiamo essere aiutati dalla testimonianza dei 19 martiri, uccisi in Algeria dal 1994 al 1996 e beatificati ad Orano l’Otto dicembre scorso

FR. HENRI VERGES
Hamid, un giovane musulmano che frequentava la sua biblioteca, dirà di lui: “Non gli hanno rubato la vita. Lui l’aveva già donata”.
Dai suoi scritti:
“Lasciare che la pace di Cristo invada ogni giorno, poco e poco, il mio intimo. Pazienza e dolcezza verso me stesso, pazienza e dolcezza verso tutti, in particolare i giovani che il Signore mi ha affidato. Vergine Maria, fa di me uno strumento di pace per il mondo. Pazienza, perseveranza calma tranquilla. Come il seminatore che affida il suo seme alla terra e lascia che il tempo di Dio compia la sua opera. Atteggiamento essenziale per un educatore: tanto più che io non conosco i ritmi e i tempi della crescita di ciascuno di questi giovani. Dio mi ha semplicemente inviato a seminare grano in un campo da lui scelto: seminare nella pace, e lasciare a lui il prendersi cura della crescita. Senza stupirsi della presenza della croce, come Gesù stesso nella sua vita.”

SR. PAUL-HELENE SAINTRAYMOND
Dalle sue parole:
[di fronte alla violenza che dilaga in Algeria dice] “Ognuno di noi deve cominciare a lottare contro la propria violenza.” [al vescovo di Algeri che la mette in guardia sui rischi che la comunità corre:] “Padre, le nostre vite sono già donate”. Una suora testimonia di lei: “la sua vita era stata donata, liberamente, a tutti quei piccoli e poveri che lei ha accolto e amato appassionatamente, e dai quali ella diceva di ricevere moltissimo. Il suo annunciare Cristo nella società musulmana è stato per lei: rispetto della religione dell’altro, approfondimento della propria fede cristiana, esigenza di vivere secondo il vangelo.”

SR. ESTHER PANIAGUA ALONSO
Dalle sue parole:
“Nessuno ci può prendere la vita, perché noi l’abbiamo già donata… non ci accadrà niente perché siamo nelle mani di Dio… e se anche ci succedesse qualcosa, noi saremo nelle mani di Dio. In questo momento per me il modello perfetto è Gesù: ha sofferto, ha dovuto vincere delle difficoltà ed è arrivato fino alla sconfitta della croce da cui è zampillata la sorgente della vita.”

SR. CARIDAD ALVAREZ MARTIN
Dalle sue parole:
“Sono aperta a quello che Dio e i miei superiori vorranno da me. Maria è stata aperta alla volontà di Dio. Al momento attuale io voglio restare in questo atteggiamento davanti a Dio.”

P. JEAN CHEVILLARD
Dalle sue parole:
“So che posso morire assassinato. La nostra vocazione è testimoniare la fede cristiana in terra musulmana. Per il resto “Insch Allah” (lo sa Dio).”

P. ALAIN DIEULANGARD
Dalle sue parole:
“Come gli apostoli sul lago noi non abbiamo altro da fare che gridare verso il Signore per risvegliarlo… il nostro futuro è nelle mani di Dio.”

P. CHARLES DECKERS
Dalle sue parole:
“Io so bene che le mie attività mettono in pericolo la mia vita. In questo luogo è la mia vocazione, io rimango…”

P. CHRISTIAN CHESSEL
Ha detto di lui una giovane algerina: “Ai parenti del nostro giovane padre Christian direi: sappiate che nei suoi ultimi giorni Christian era molto felice. Aveva potuto avviare il progetto, così caro al suo cuore, di costruire una biblioteca destinata ai giovani.”

Ho studiato con lui l’arabo a Roma e sono stato presente alla sua ordinazione diaconale. Ho conosciuto anche Pierre Claverie, il vescovo di Orano. Forse ho visto fr. Henri Vergès e suor Paul Hélène al Centro “Les Glycines”, frequentato per qualche lezione di arabo dialettale quando lavoravo ad Algeri. Impressiona molto aver conosciuto direttamente dei martiri e beati. Una conoscenza molto superficiale e scopri poi che non si è martiri per caso. Nell’umiltà e il nascondimento operoso c'è una intensa vita spirituale che prepara l’offerta totale di sé.

Beati Martiri di Algeria pregate per noi!

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