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martedì 5 febbraio 2019

PAROLE DEGLI ALTRI MARTIRI DI ALGERIA



Non so se sembrerà pesante ma mi è parso giusto dare anche le parole scelte degli altri religiosi e religiose uccisi perché cristiani in Algeria  in quel periodo, anche se loro stessi non si stancavano mai di ripeterlo, ci sono stati un infinità di musulmani semplici uccisi, anche persone senza grande rilevanza come posto nella società o come impegno politico. Per esempio ragazze che non portavano il velo nell'autobus. Poi anche Imam che predicavano contro la violenza... 

SR. ANGÈLE-MARIE LITTLEJOHN
Dalle sue parole:
Non dobbiamo avere paura. Dobbiamo solamente vivere bene il momento presente… il resto non appartiene a noi [parole dette ad una consorella una decina di minuti prima di essere assalita e uccisa].

SR. BIBIANE LECLERCQ
Dalle sue parole:
È la gente stessa che ha chiesto di averci come sorelle. E adesso ci domandano di restare. Sono molto addolorata, mi sento impotente davanti a tanta sofferenza, ma so che Dio ama questo popolo, ed ho una grande fiducia in Maria, Signora dell’Africa. Gesù ha detto: “il Padre vi donerà tutto quello che chiederete nel mio nome”… la sua luce mi aiuta a scoprire meraviglie nascoste, gesti di solidarietà sorprendenti, atti di generosità, di coraggio sovrumano: lo Spirito è all’opera nei loro cuori. La Parola di Dio mi aiuta a rimanere in ascolto per poter essere per loro io stessa parola di speranza.

SR. ODETTE PRÉVOST
Dalle sue parole:
“Il momento attuale è un momento privilegiato per poter vivere con più verità la fedeltà a Gesù Cristo e al Vangelo”.


Poi ci sono i sette monaci del Monastero di Tibhirine. 
P. CHRISTAN DE CHERGÉ
Dalle sue parole:
Noi dobbiamo essere testimoni dell’Emmanuele, cioè del “Dio con noi”. C’è una presenza del “Dio in mezzo agli uomini”. Che noi dobbiamo assumere. È in questa prospettiva che noi comprendiamo la nostra vocazione a essere una presenza fraterna di uomini e di donne che condividono la vita dei musulmani, degli algerini, nella preghiera, nel silenzio e nell’amicizia…. Tuttavia li amiamo davvero? Li amiamo abbastanza? È un momento di verità per ciascuno, e responsabilità pesante in un momento come questo in cui coloro a cui vogliamo bene si sentono amati così poco. A poco a poco ciascuno impara ad integrare la morte in questo dono. Certi giorni può sembrare poco ragionevole… poco ragionevole come il farsi monaco!

FR. LUC DOCHIER
Dalle sue parole:
Che cosa ci potrà mai capitare? Di andare verso il Signore e di immergersi nella sua tenerezza. Dio è misericordioso, è Colui che perdona. Non c’è vero amore a Dio senza accogliere senza riserve la morte… la morte è Dio!

P. BRUNO LEMARCHAND
Dalle sue parole:
Tu mi conduci Signore, nel silenzio e nella preghiera, nel lavoro e nel servizio gioioso ai miei fratelli, sull’esempio della vita che tu hai vissuto a Nazareth. Sono ogni giorno felice della mia vita monastica e di vivere in terra di Islam. Qui tutto si semplifica: questo luogo è Nazareth, con Gesù, Maria e Giuseppe.

P. CHRISTOPHE LEBRETON
Dalle sue parole:
Oggi ti chiedo la grazia di rendermi tuo servo e di donare la mia vita. Qui in riscatto per la pace in riscatto per la vita. Gesù, attirami nella tua gioia di amore crocifisso.

FR. MICHEL FLEURY
Dalle sue parole:
Se ci capitasse qualcosa, e non me lo auguro, noi vogliamo viverlo qui in solidarietà con tutti questi algerini e algerine che hanno già pagato con la vita, solidali, soltanto, con questi sconosciuti innocenti. Mi sembra che Chi ci aiuta a reggere, oggi, è Colui che ci ha chiamati. Ne resto profondamente meravigliato.

P. CELESTIN RINGEARD
Dalle sue parole: O Gesù, io accetto con tutto il cuore che la tua morte si rinnovi e si compia in me; io so che insieme a te risaliremo dall’abisso proclamando al demonio la sua sconfitta.

FR. PAUL FAVRE-MIVILLE
Dalle sue parole:
Che cosa resterà tra qualche mese della chiesa algerina, della sua visibilità, delle sue strutture, delle persone che la compongono? Con tutta probabilità resterà poco, molto poco. Ma nonostante tutto io credo che la Buona Notizia sia stata seminata, che il grano germogli… lo Spirito è all’opera, lavora in profondità nel cuore degli uomini. Dobbiamo essere disponibili perché egli possa agire in noi attraverso la preghiera e la presenza nell’amore verso tutti i nostri fratelli.

Infine il vescovo di Orano, l'ultimo ad essere ucciso il 1 agosto 1996, assieme al suo giovane autista musulmano, mentre i monaci sono stati uccisi a maggio dello stesso anno. Non sono sicuro ma mi sembra davvero che i 19 nomi siano stati messi in ordine cronologico di martirio.
MONSIGNOR PIERRE CLAVERIE, VESCOVO DI ORANO
Dalle sue parole:
In questo momento siamo chiamati a condividere la sofferenza e la speranza dell’Algeria, con amore, rispetto, pazienza e lucidità. Il martirio è la più grande testimonianza dell’amore. Non si tratta di correre verso la morte, né di cercare la sofferenza per la sofferenza… ma è versando il proprio sangue che ci si fa vicini a Dio. La santità è anzitutto una grande passione. C’è della follia nella santità, la follia dell’amore, la follia stessa della croce, che si beffa dei calcoli e della saggezza degli uomini.


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