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lunedì 25 febbraio 2019

BASTA DAVIDE PER CONVERTIRCI / VII° domenica T.O.



“A voi che ascoltate!” dice Gesù. La Parola di Dio salva proprio perché non si trova già nella nostra natura ferita dal peccato, non sta al livello delle forze dell’uomo o del suo senso religioso naturale. Altrimenti non salverebbe, oppure l’uomo potrebbe salvarsi da solo. Quindi viene dall’esterno. Deve esserti annunciata. A chi non è capace di farle spazio, a chi non è capace di ascoltare, la Sapienza che salva sembrerà stoltezza, stupidità, oppure scandalo, sacrilegio.
Per comprendere questo ci basterà esaminare dalla prima lettura ciò che fece Davide.
In questi giorni si riparla di un benzinaio rapinato molte volte che ha sparato al rapinatore in fuga. Eccesso di legittima difesa certamente, però comprendiamo quest’uomo esasperato. Davide si trova in una situazione peggiore. Lui è l’unto di Dio, dovrebbe diventare re d'Israele dopo Saul al suo posto. Anche Saul lo sa e si ingelosisce del rivale e dei suoi successi, anche se questi si comporta da leale collaboratore e genero. Minacciato nella sua vita Davide fugge nel deserto e, secondo la mentalità di allora, fuori dalla terra dei padri non può offrire pienamente il giusto culto a Dio. Ma Saul lo bracca fin là per ucciderlo. Ecco che con astuzia Davide arriva di notte fino al giaciglio di Saul, potrebbe trafiggerlo con la sua propria lancia. Abisai, un buon israelita religioso, col senso comune, conclude che è Dio stesso che offre questa opportunità. Invece Davide non coglie l’occasione, perché Saul è il consacrato del Signore. Stupido? Qualcuno tra i suoi l’avrà pensato, e forse anche lui si sarà fatta la domanda. Però ha la testimonianza della coscienza:  Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà”.
Quello che ha fatto Davide lo fa crescere spiritualmente e gli porterà benefici lungo tutta la sua vita, in ogni aspetto. Ma in particolare il risparmiare l’avversario politico perché consacrato del Signore gli attirerà stima e fiducia da parte dei suoi nemici e di chi era legato al clan di Saul, e riverserà su di lui intoccabilità quando apparirà come il re, il consacrato del Signore. Un buon calcolo politico dunque, ma fuori dalla portata di chi non è un uomo di preghiera, consapevole di aver ricevuto tutto dalla mano di Dio, un Adoratore in Spirito e Verità. 


Prima Lettura  1 Sam 26,2.7-9.12-13.22-23
Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuele
In quei giorni, Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisai scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. Abisai disse a Davide:«Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 
E Davide gridò: «Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 102
Il Signore è buono e grande nell'amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
   

Seconda Lettura  
1 Cor 15,45-49

Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti.
E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
 
Canto al Vangelo  
Gv 13,34
Alleluia, alleluia.

Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore:
che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi. 
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 6,27-38
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.  Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
 


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