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domenica 17 febbraio 2019

COME ALBERO CHE STENDE LE SUE RADICI / VI° Domenica del T.O.



Qualche settimana fa, dopo l’incontro interreligioso contraddistinto dalla firma del Documento sulla Fratellanza Umana, papa Francesco ha celebrato l’Eucaristia con i cristiani che lavorano negli Emirati Arabi. Ha scelto le Beatitudini come Vangelo. Una scelta geniale nella sua semplicità. Infatti è il testo più specificamente cristiano e più affascinante per tutti, sia per i cristiani che per i non cristiani. Inoltre papa Francesco si rivolgeva ad un’Assemblea composta prevalentemente di poveri a tutti gli effetti, stranieri, spesso anche sottopagati, di una religione tollerata. E il Papa dice loro: “Beati!”. Siete già Beati perché Dio vi ama, perché credete in Gesù, perché amate dialogare con lui attraverso la sua Parola.
È lo stesso messaggio che ci dona il Signore anche a noi oggi.
Chi confida nel Signore non si vanterà mai delle sue opere perché comprende che fa poco e sempre con orgoglio, con vanità, ecc., ma scopre di portare un tesoro inestimabile nella testimonianza di Gesù che lo salva e che si rende visibile nel suo comportamento. È come albero che silenziosamente assorbe i gas tossici e restituisce ossigeno puro al mondo ha detto il Papa. È come albero che tuffa le sue radici nella corrente della sorgente perenne: è sempre verde, produce continuamente ombra e frutti per tutti, dice la Scrittura.
Come avere fiducia nel Signore quando il Mondo mi dice tutto il contrario, quando la gente, nella mia stessa famiglia, a scuola o al lavoro mi prendono in giro, mi disprezzano o peggio perché mi comporto da cristiano e parlo da cristiano? La risposta è: Cristo è risorto. Cerca il suo Volto, l’incontro con lui. E chiedigli di donarti una comunità, di non rimanere solo. Dovrei essere cristiano anche se fossi l’unico al mondo perché io ho incontrato il Signore Risorto, però è molto difficile perseverare da solo. Chiederò al Signore di donarmi una Comunità di conversione.

Prima Lettura  Ger 17,5-8
Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremia
Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».
   

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 1
Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
   

Seconda Lettura  
1 Cor 15,12.16-20

Se Cristo non è risorto,vana è  la nostra fede.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
  
Canto al Vangelo
  Lc 6, 23
Alleluia, alleluia.

Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.

Oppure:  Lc 6,23
Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché la vostra ricompensa é grande nei cieli.
Alleluia.

  
Vangelo   Lc 6,17.20-26
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».


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