Diceva il curato d’Ars che servire Nostro Signore in
questa vita, anche senza la promessa della Vita Eterna, era già un grandissimo
onore e potrebbe bastare. Giobbe non ha nessuna promessa di Vita Eterna ed è il
suo dramma quando la sofferenza lo colpisce senza che sappia nemmeno per quale
peccato debba chiedere perdono. Ha chiara la grandezza e intoccabilità di Dio,
e, nella sua piccolezza, pensa di non contare nulla per lui.
Quante persone oggi, battezzate, hanno un rapporto
simile con Dio: Dio è grande, non può pensare a tutti, non conto nulla per lui.
Se le cose mi vanno bene lo ringrazio, è segno che le mie preghiere sono
accettate. Se le cose vanno male, perché? Che peccato ho fatto? Ma Dio non lo
conoscono e non hanno interesse a conoscerlo.
Siamo un po’ tutti così, anche chi frequenta di più la
chiesa: ripiegati su noi stessi e le nostre cose terrene. E non ci interessa conoscere
Dio e/o abbiamo paura di conoscerlo. Non aver interesse a conoscere Dio viene
dal disastro provocato dal Peccato Originale. Non ne abbiamo nemmeno
coscienza perché “siamo stati concepiti nel peccato”, figli di una Umanità deturpata
da questo Peccato, e quindi la nostra condizione ci sembra naturale, normale.
L’aspirazione a superarci nell’amore è insita profondamente nella coscienza ma
la nostra impotenza e cecità fanno sì che questa aspirazione rimanga un'insoddisfazione
senza nome, latente, coperta da mille giustificazioni, dalle sentenze dei saggi
del pensiero comune.
Aver paura di incontrare Dio viene dalle condizioni
del viaggio: un’avventura che esige fiducia. Il Vangelo di oggi è chiarissimo:
lasciare se stessi per aprirsi a Dio che non conosciamo ancora ma ci conosce e
ci apre il sentiero della Vita. Il demonio calunnia continuamente Dio e il
cammino della conversione. E troppe volte quello che è un’esigenza evidente - fare
spazio a Dio e alla sua Parola - incontra il nostro rifiuto.
Prima
Lettura Gb 9, 1-12.14-16
Come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
Dal libro di Giobbe
Giobbe rispose ai suoi amici dicendo:
In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
Saggio di mente, potente per la forza,
chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
Trasporta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.
Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne tremano.
Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
Egli da solo stende i cieli e cammina sulle onde del mare.
Crea l'Orsa e l'Orione,
le Plèiadi e i penetràli del cielo australe.
Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare.
Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m'accorgo.
Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: «Che fai?».
Tanto meno io potrei rispondergli, trovare parole da dirgli!
Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltato la mia voce.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 87
A te, Signore, sale la mia preghiera.
Tutto
il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti?
O sorgono le ombre a darti lode?
Si
celebra forse la tua bontà nel sepolcro,
la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi,
la tua giustizia nel paese dell'oblio?
Ma io
a te, Signore, grido aiuto,
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi,
perché mi nascondi il tuo volto?
Canto al Vangelo Cf Fil 3,7-9
Alleluia, alleluia.
Tutto considero una perdita e tutto lascio indietro,
per conquistare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.
Vangelo Lc 9, 57-62
Ti seguirò dovunque tu vada.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò
dovunque tu vada».
Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro
nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Séguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a
seppellire prima mio padre».
Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia
il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da
quelli di casa».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge
indietro, è adatto per il regno di Dio».
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