Amici: il Cardinale Cantoni, di Como e Mons. Delpini, Arcivescovo di Milano. |
San Paolo segue Gesù nel suo abbassamento. La sete
di evangelizzare lo mette in una precarietà permanente, non come “regola” ma
come conseguenza concreta del suo culto spirituale a Dio (vd Rom 1,9 e anche
12,1; Fil. 3,3).
Le comunità nate dal suo annuncio però si
organizzano, si rallegrano dei doni ricevuti e ne traggono vanto. Cercano
una via più comoda e onorevole di quella aperta da Paolo nella sua stessa testimonianza.
Fino a rifiutarlo? “Siamo diventati come la spazzatura del
mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi”… Paolo non si presenta allora ai Corinti come capo, eccellenza o eminenza, ma come loro padre. Posso disconoscere il capo, ma
il padre non cessa di essere il mio padre che mi ha generato. E anche i
figli che non seguono le orme del padre, non cessano di essere figli. Neanche Cristo non
ci rinnega. “Egli
però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”. (2Tm
2:13). Amando, Paolo si abbassa, rimanendo guida allo stesso tempo. L’abbassarsi
di Gesù, povero e servo, non toglie che sia “Signore
del sabato”.
Così dovrebbe essere la Chiesa
sempre. San Gregorio Magno, eletto Papa contro il suo volere, si gettò nella sua
nuova missione e fece così tanto in soli 14 anni da meritare il titolo di
“magnus”, “grande”. Inventò la firma diventata tradizionale per il Papa di
“Servo dei Servi di Dio”. Eppure 60 anni dopo il Concilio Vaticano II qualcuno sente
ancora la Chiesa come una piramide con i laici alla base e il clero in su col
Papa al vertice, vicino agli angeli, fino a Dio. Il Cristianesimo vive il
paradosso di un Signore crocifisso, “verme,
non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo” (Salmo 21,7), schernito,
deriso, e il suo Vicario che poco tempo fa portava la tiara e riceveva il bacio
della pantofola. Da giovane, vedevo più facilmente la figura di Cristo e della
Chiesa autentica nei missionari e missionarie che nei vescovi e nel Papa. In
passato si raccomandava ai preti di essere santi, ma nel senso dell’Antico
Testamento, cioè dei “separati” (Le 20:26 “Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati
dagli altri popoli, perché siate miei..” Vedi anche Le 20:24; 1Re
8:53; Esd 6:21; Esd 9:1; Ne 10:29 1; Macc 1:11). Però
nella Bibbia era un popolo intero, composto di famiglie e villaggi, ad essere diverso
dagli altri popoli e quindi separato. Non si trattava di persone sole, isolate
dal resto della popolazione, come nel clericalismo. Si sa quanti danni ha fatto.
Il Concilio Vaticano II
ha iniziato una profondissima riforma della Chiesa rovesciando questa piramide.
E papa Francesco continua a smantellare anche la struttura di potere che legava
il Cardinalato alle Chiese delle città più ricche e popolose. Sono ormai molti
i Cardinali che non sono arcivescovi metropoliti di una regione. Questo può creare
disagio, essendo abituati alla gerarchia tra Eminenza e Eccellenza! Le battute
di Mons. Delpini, il vescovo di Milano, per l’accoglienza del vescovo di Como
diventato Cardinale mentre lui non lo è, sono state strumentalizzate come una
critica a papa Francesco. Chi conosce Mons. Delpini rassicura che non è così. L’abbraccio
tra i due, fuga ogni sospetto. Questo modo di scegliere di papa
Francesco riporta la figura del Cardinalato a quello che deve essere: servizio
particolare alla Chiesa e non carriera. Una sua frase fotografa
bene l’ambiguità che poteva legare questa missione e il potere: “noi Cardinali dobbiamo
essere buoni servi e non buoni padroni”.
Prima
Lettura 1 Cor 4, 6-15
Soffriamo la fame, la sete, la nudità.
Dalle lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, imparate [da me e da Apollo] a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro. Chi dunque ti dà questo privilegio? Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?
Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.
Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 144
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca.
Giusto
è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Appaga
il desiderio di quelli che lo temono,
ascolta il loro grido e li salva.
Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano,
ma distrugge tutti i malvagi.
Canti
la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.
Canto al Vangelo Gv 14,6
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo Lc
6, 1-5
Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?
Dal
vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e
mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è
lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi
compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta,
ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non
ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
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