Stabat mater, dolorosa, Iuxta Crucem lacrimosa, dum pendebat Filius (Stava la Madre dolorante, in pianto, presso la Croce da cui pendeva il Figlio). Questa struggente preghiera del XIII secolo, attribuita a Jacopo da Lodi, francescano e Beato, palesa il Mistero di Maria in piedi sotto la croce, vicino al Dolore e ancora oggi vicino ad ogni dolore.
Ci invita anche noi ad essere vicino ad ogni
dolore, anche quando ne siamo noi stessi colpiti. Cosa impossibile per me fin quando
non sarò morto a me stesso. Senza l'esperienza di essere amato da un Amore più
grande che si scopre pian piano infinito e incondizionato, non si riesce forse
nemmeno a iniziare a camminare su questa via. Quanti, romantici e sentimentali
all’inizio, pieni di ideali ricevuti a scuola (bambini bisogna essere buoni…), col
passare degli anni e le varie delusioni, “hanno imparato dalla vita la lezione
fondamentale di eliminare dalle loro relazioni tutti coloro che … non
li fanno stare bene, non li considerano, non sono positivi, non sono interessanti,
non gli dedicano tempo e attenzioni, o comunque di trattare gli altri nella stessa
misura in cui questi li trattano …”. Tutto il contrario della Buona Notizia di
Gesù Cristo!
Ma proprio lì si vede che il Cristianesimo
è una Grazia e non un moralismo, e perfino, pur essendo Grazia, comporta un
cammino che non rinnega il buon senso umano, ma lo purifica e lo eleva. Lo vediamo nella vita dei santi. Se essi non sono arrivati subito alla perfezione,
se si sono fortificati nello spirito solo man mano (vedi Luca 1,80) perché dobbiamo
pensare di dover fare meglio di loro? Il segreto però è di obbedire a Gesù
Cristo il quale, pure lui, ha dovuto imparare l’obbedienza.
Prima
Lettura Eb 5, 7-9
Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.
Dalla lettera agli Ebrei
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono..
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Salvami, Signore, per la tua misericordia.
In te, Signore, mi sono
rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio.
Vieni presto a
liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio
che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ma io confido in te,
Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Quanto è grande la tua
bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
Canto
al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce del Signore,
la palma del martirio.
Alleluia.
Vangelo Gv 19, 25-27
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua
madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua
madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
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