Matteo ci avrà pensato su prima della chiamata di Gesù? È un abitante di
Cafarnao, la città (che è diventata la città) di Gesù, lo conosceva già, almeno da lontano. E prima della chiamata, troviamo
nel Vangelo Gesù che perdona i peccati del paralitico e prova di averne il potere
guarendolo. Questo avrà toccato il cuore di Matteo che fa un mestiere odioso
per una coscienza ebraica. È probabile inoltre che aveva già un suo travaglio
interiore.
Gesù invece sembra non conoscere prima Matteo. Intuisce
in un attimo la sua richiesta di vita nuova, e risponde alla
sete profonda del suo cuore chiamandolo a seguirlo, senza menzionare il suo peccato. Il perdono sta nell’accoglierlo tra i suoi amici
e nel lasciare tutto di Matteo. “Vita Nova, Optima Paenitentia”. Conta sicuramente
l’accusa dei peccati, ma soprattutto conta la vita nuova con Gesù. “Miserando
atque eligendo”.
San Paolo esorta i cristiani di Efeso: “comportatevi in maniera degna della chiamata che avete
ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda
nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del
vincolo della pace”. I valori principali sono quindi due, che
ritroviamo nelle parole di Gesù : “Amatevi
gli uni gli altri come io vi ho amato” (Giovanni 13,34), e “Siate uno” (vedi Giovanni 17,21 s.).
Prima
Lettura Ef 4, 1-7. 11-13
Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la
gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza
parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
Vangelo Mt 9, 9-13
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto
al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori
e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i
farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme
ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i
malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non
sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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