Perché Giovanni Battista è stato ucciso? C'entra la
situazione spirituale dei protagonisti e in particolare di Erodìade. C'è in lei il rancore, un odio profondo. Dobbiamo lottare contro i giudizi
che abitano in noi, i risentimenti, i rancori, l’odio. Anche se non ci portano fino
all’assassinio (ma ci sono troppe uccisioni del coniuge sia da parte
di mariti che di mogli e figli) questi sentimenti divorano il cuore con conseguenze sempre devastanti.
Ma, in concreto, Giovanni Battista cade difendendo la santità
del matrimonio! Di lui conosciamo vari temi della sua
predicazione morale (Matteo 3,1-12; Luca 3,1-18), però alla fine viene ucciso per opporsi all'adulterio di Erode e Erodìade.
Egli non desiste nel ricordarlo a Erode. Questo per noi è un insegnamento profondo
sull'importanza agli occhi di Dio del matrimonio, sul dovere di vivere e trasmettere ai figli i valori veri della vita e della fede. Invece Erodìade toglie
un padre a una figlia e la educa a falsi valori. Senz'altro il ballo della ragazza doveva essere molto sensuale se non “bollente” come si dice oggi. Questo, davanti a un pubblico adulto, non si impara da un giorno all’altro. Quel tipo di educazione oggi si è esteso purtroppo a tutti gli
strati sociali.
Giovanni Battista ci ricorda che ognuno, qualunque sia la sua
condizione sociale, è fatto per l’eternità, per vivere un amore puro, per vivere grandi ideali, per vincere
la morte. Solo Dio in Gesù Cristo dona la vita eterna e innalza l’uomo sopra se
stesso. Anzi, ogni uomo, ogni giovane, è amato da Dio personalmente e, chiamato
per nome, perdonato da tutti i suoi peccati, ha una grande vocazione di amore
da compiere. Una di queste grandi vocazioni è il matrimonio fedele per
sempre e la famiglia come via di santità.
Prima
Lettura Ger 1, 17-19
Àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò.
Dal libro del profeta Geremìa
In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Tu, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono
rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la
mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà
la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Canto al Vangelo Mt 5,10
Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo Mc 6, 17-29
Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva
sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la
moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e
vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo
ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un
banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali
dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa
Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla
fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte:
«Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno».
Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La
testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la
richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di
Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e
dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di
Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un
vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I
discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo
posero in un sepolcro.
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