Nessuno vi inganni in alcun modo!
La comunità di Tessalonica descritta da Paolo è molto
attuale. Non c'erano i Social ma già c'era chi la sparava più grossa,
inventando rivelazioni, ispirazioni, false lettere, fake news varie. Accogliamo
dunque l’ammonimento a non fare caso delle cose non sicure, e ad aggrapparci invece
alla Scrittura e al Magistero, anche quello dei santi. Purtroppo il problema di
chi si spaccia per maestro e non lo è, o, imprudentemente diffonde messaggi
modellati sull’uomo e non sul Vangelo di Dio, esiste anche nella nostra parrocchia.
San Paolo poi facendo crescere una comunità giovane
(ma vale anche per quelle vecchie) sa che le buone abitudini fondate in Dio
aiutano, strutturano la vita esprimendo la fede. E ha dato lui stesso
indicazioni in questo senso. La sua formazione di ebreo della setta dei farisei,
purificata dall’incontro con il Signore risorto, lo rende molto idoneo a questo. A un neocatecumenale direbbe di mantenere
le consegne ricevute.
Gesù conferma in pieno l’utilità delle tradizioni. Ma
attacca l’uso distorto che ne fanno scribi e farisei: quando si distaccano le
varie osservanze dai valori che devono esprimere, si cade nell’ipocrisia, ci si
ripiega su se stessi, andando rapidamente verso la nevrosi. I “riti
rassicuranti” e i tabù dei nevrotici sono una realtà molto comune che chiude
sempre di più, “perché
la lettera uccide, lo Spirito dà vita”. 2 Cor 3:6. I valori che vivificano le nostre pratiche sono “la giustizia, la misericordia e la
fedeltà”.
Facciamo
spesso l’esame di coscienza personale e comunitario su questi valori e sul
Carisma ricevuto, perché molto spesso non vediamo nemmeno le nostre mancanze contro
la Grazia che ci da “una consolazione
eterna e una buona speranza”, filtrando il moscerino e ingoiando il cammello.
Prima
Lettura 2 Ts 2, 1-3.13-17
Mantenete le tradizioni che avete apprese.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Vieni, Signore: in te si rallegra tutto il creato.
Dite
tra i popoli: «Il Signore regna!».
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.
Gioiscano
i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta.
Esulti
davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.
Canto al Vangelo Sal 118,29.30.80
Alleluia, alleluia.
Allontana da me la via della menzogna,
la via della tua verità ho scelto:
sia integro il mio cuore nei tuoi precetti.
Alleluia.
Vangelo Mt 23, 23-26
Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le
prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la
fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere
quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il
cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del
piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo
cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi
netto!».
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