La prima lettura parla delle impenetrabili ricchezze
di Cristo, che vuole riunire tutti i popoli in una comunione di amore. Il Vangelo
invece mette in guardia dalla mancanza di vigilanza e del castigo per chi
sbaglia. I due brani sono Parola di Dio e utili per la nostra vita spirituale e
la nostra salvezza (2Tm 3,16 ), ma quale dei due ti colpisce di più?
Se ti colpisce di più il Vangelo e il brano di Paolo
ti sembra lontano, difficilmente comprensibile o meno importante, è segno
probabilmente che non hai mai sperimentato la Buona Notizia. Vivi da estraneo nella
casa di Dio, come chi non ha ancora “libertà di accedere a Dio in piena fiducia
mediante la fede in lui”, cioè Cristo. Infatti “l’amore perfetto caccia il timore” (1
Gv 4,18). “E
voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma
avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo:
«Abbà, Padre!». (Rm 8,15)
Ogni giorno
costatiamo purtroppo come la pastorale di sacramentalizzazione ancora predominante
tra noi non cambia la vita delle persone e non gli permette di accedere a una fede
matura, e tante volte nemmeno alla fede stessa. Ci vogliono, nella nostra società
di oggi, “itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”(1) ma anche per ogni
tipo di vita e ogni età. E, anche annunciando la Buona Notizia poche persone mostrano
interesse. Vedo una profonda crisi di fede, dall’ateismo alla sfiducia verso la
Chiesa, per cui le persone si ripiegano sulla vita pratica, materiale, non
disposte a cambiare le loro abitudini, i loro orari. Oppure sono arroccati sulla
loro religiosità, rifiutando di ascoltare qualcosa di nuovo per loro. Eppure chi
dice di amare Dio dovrebbe essere disponibile ad aprirsi a tutto ciò che potrebbe
migliorare il suo rapporto con Dio, sicuro che, in ogni caso, Egli non manca di
ricompensare ogni apertura.
Se non avessero fatto una grande esperienza personale di Dio e del suo amore, quei gesuiti non avrebbero affrontato il martirio, non avrebbero nemmeno lasciato il loro paese per il Canada.
(1): Itinerari Catecumenali per la
vita matrimoniale a cura del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita
(15 06 2022)
Prima
Lettura Ef 3, 2-12
Il mistero di Cristo è stato manifestato: le genti sono chiamate a
condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza.
A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
Salmo Responsoriale Is 12
Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco,
Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete
acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate
inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Canto al Vangelo Mt 24,44
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il
padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe
scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non
immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il
padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo
debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.
Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e
cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora
che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli
infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più».
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