San Paolo vive un dramma con la comunità della Galazia.
Appena formata dalla grazia dell’Annuncio, gioiosa ma ancora molto imperfetta e
senza esperienza, arrivano alcuni giudei che spiegano come “correggere questo Paolo,
sedicente apostolo, ex fariseo che ha rinnegato le tradizioni dei Padri e corre
il mondo per traviare le persone”. E questa loro predicazione insinua il
dubbio, anzi, a qualcuno piace. Eh sì. Già allora. Anch’io sono accusato ogni tanto
da qualcuno di scrivere e predicare cose non conformi al Vangelo. Propongo di
confrontarci con il Vangelo, con la Scrittura, con il Magistero, ma il confronto
non avviene mai … Ora la Scrittura non va interpretata privatamente, ma
seguendo la Chiesa. San Francesco che ci apprestiamo a festeggiare era, sì, osservava
il Vangelo “sine glossa” cioè senza aggiungervi commenti complicati (possiamo
dire “letteralmente” se teniamo conto che il Vangelo non è una Legge), ma anche
pienamente fiducioso e docile riguardo alla guida della Chiesa. La sua fiducia è
stata pienamente ricompensata. Ha potuto vivere il suo tentativo (riuscito) di
vita evangelica, con frutti straordinari per se e per i suoi frati, rimanendo nella
Chiesa anche quando i vescovi che incontravano non erano particolarmente impegnati
e addirittura avevano comportamenti lontani dal Vangelo.
Ora Paolo è Parola di Dio. Paolo è stato un fedele
interprete e annunciatore della Grazia di Dio. Se tutti i battezzati avessero
fiducia nella Scrittura e nella sapienza della Chiesa… “Ma i preti dicono cose
diverse”… Ma la Chiesa sta nelle mani di
Dio. Più di un vescovo prudente ha consigliato a san Francesco di essere più moderato,
ma nessuno gli ha impedito di seguire il Vangelo fino in fondo. Anzi, il Papa
ha benedetto e protetto il suo tentativo e lo ha fatto seguire con attenzione.
Senza l’Amore gratuito e fedele di Dio e la sua Grazia,
il Vangelo è impossibile da vivere e non ha neppure senso. L’uomo può osservare
una Legge, ma essa dovrà per forza essere modellata sull’uomo, sulle sue
capacità. “Dio non può ordinare all’uomo di sforzarsi a cose superiori alle sue
possibilità” pensa l’uomo carnale, e anche Maometto. “Mi dicono che l’uomo non può
osservare quello che lei annuncia – disse san Giovanni Paolo II al Champ de
Mars, durante la GMG di Parigi – ma di quale uomo parliamo? Dell’uomo senza la Grazia
o dell’uomo con la Grazia? Dell’uomo non redento, o dell’uomo redento?”
L’uomo non redento può soltanto dire: «E chi è mio prossimo?». E Gesù chiede: Chi si è fatto «prossimo di colui che è caduto nelle mani
dei briganti?» Solo con la Grazia si può vivere il Vangelo.
Prima
Lettura Gal 1, 6-12
Il vangelo io non l'ho ricevuto né imparato da uomini, ma per
rivelazione di Gesù Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 110
Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.
Renderò
grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.
Le
opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.
Mandò
a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
La lode del Signore rimane per sempre.
Canto al Vangelo Gv 14,34
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
Vangelo Lc 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e
chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli
disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai
il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la
tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli
disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù
riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei
briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo,
vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli
accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un
albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li
diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te
lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di
colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto
compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
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