“Gettare
il cibo significa gettare i poveri” (Papa Francesco). Ieri 16 ottobre, era la Giornata
Mondiale dell’Alimentazione. C'è nel mondo, accanto alla sotto alimentazione,
il problema gravissimo del cibo buttato via. Sappiamo benissimo che in Italia
il cibo viene buttato principalmente dal piatto, per capriccio e
superficialità. Ho notato con rammarico che la proporzione di cibo buttato via
è rimasta incambiata: il 30 %. Un terzo!. E questo malgrado la crisi, e le
difficoltà e lamentele che ne provengono... E non sono solo i ricchi a buttare
il cibo.
Un cristiano,
in forza della sua fede, non può offendere Dio e il suo prossimo sprecando cibo.
Oltre alla giustizia verso chi non riesce a sfamarsi, è evidente che lasciare il cibo nel piatto offende la mia stessa famiglia perché è stata fatta una spesa, e sottraggo ingiustamente denaro alla mia famiglia. Il cibo cucinato non rappresenta solo il suo prezzo dal negoziante, ma anche l’energia necessaria per raccoglierlo, condizionarlo, conservarlo, prepararlo, cuocerlo, ecc. E, infine ci sono i costi dello smaltimento. Il problema dei rifiuti è legato fortemente alla spazzatura che produci e lasci sotto casa tua.
Con la
crisi climatica, la guerra in Ucraina (le guerre) in atto e il problema gravissimo
dell’indipendenza energetica, sprecare cibo, dal punto di vista energetico
(gas, luce, petrolio usati per trasportare, confezionare, conservare, cucinare)
è anche una ingiustizia verso il pianeta, cioè l’inquinamento e il clima e le
sue conseguenze per oggi e per le generazioni future, per la libertà dei popoli
e tutte le vittime della guerra, per il bene comune del nostro popolo.
Non si
spreca gas e luce solo in cucina attraverso il cibo non consumato, ma si può sprecare
direttamente. Anche in chiesa. Come tutti i nuclei famigliari, la parrocchia
deve pagare le bollette, e può avere difficoltà a farlo. In ogni caso, ogni euro
in più sulla bolletta è un euro in meno per i poveri e per le attività
parrocchiali. Non riesco a capire che qualcuno accenda tante luci inutili e, per
giunta, le accenda mezz’ora prima dell’inizio del suo incontro. Vedo in questo un’assenza
grave di interesse per gli altri, per il bene comune.
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