San Paolo ci invita a reimpostare tutti i nostri rapporti nella luce del Signore risorto:
“siate sottomessi gli uni gli altri nel timore
del Signore!”. Questo, come detto ieri per marito e moglie, uomo e donna, non
cancella le specificità, i ruoli e le responsabilità di ognuno. Ma offre una pari
dignità complementare. Nulla di più estraneo al cristiano che la teoria del
gender. Il cristiano ha in Cristo la Luce, e come Cristo e il suo insegnamento,
ha le radici nell’Antico Testamento. Paolo lo ricorda esplicitamente per il
quarto comandamento.
Il cristiano, anche chi occupa il posto più umile
oppure vive una situazione ingiusta, sa di servire il Signore e la venuta del
suo Regno. Senza lasciarsi guidare dalla Grazia e guardare alla Promessa di cui
riceviamo giorno dopo giorno l’anticipo, la morale cristiana richiede un
eroismo da superuomini di cui nessuno è capace. Oppure è una morale di schiavi come
dicevano alcuni autori pagani, di poveracci senza orgoglio e incapaci di farsi
rispettare, condizionati solo dalla paura del castigo umano o divino. Invece la
morale cristiana è di chi sa che lo sguardo di Dio si è posato su di lui, di essere un eletto che in Cristo ha già vinto gratuitamente la morte. La morale cristiana
è conseguenza, come il fiume viene dalla sorgente e non viceversa. È di chi è
stato liberato gratuitamente dalla paura e può guardare tutti come fratelli. Nell’Antichità,
il Re, il Faraone, l’Imperatore erano divini(zzati) e gli altri uomini, anche se
liberi e non schiavi, erano in loro potere. Il cristiano, anche di umile
condizione o schiavo, sa di essere figlio del Dio Vivente, di avere la Vita Eterna
e, in Colui che si è abbassato per amore nella morte e la morte di croce, non teme
più né la morte né le situazioni di morte.
Purtroppo, molti pensano che il cristianesimo consista
nel moltiplicare le preghiere, osservare certe devozioni, oppure fare liberi
monologhi a Dio tra sé e sé, perfino “mangiare e bere ogni giorno in presenza del Signore”, ma non si
lasciano convertire dallo Spirito di Dio. Cercano i primi posti, i
riconoscimenti, servono “per farsi vedere,
come fa chi vuole piacere agli uomini”. Molti cercano nel cristianesimo un’occasione
di promozione umana (il cristianesimo è senz’altro anche un grande fattore di
promozione umana).
Se non mi converto davvero a Cristo, nell’ultimo giorno
io, più degli altri, sentirò rivolto anche a me: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti
operatori di ingiustizia!”.
Prima
Lettura Ef 6, 1-9
Prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli
uomini.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è preferenza di persone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 144
Fedele è il Signore in tutte le sue parole.
Ti
lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Per
far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Fedele
è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Canto al Vangelo 2 Ts 2,14
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.
Vangelo Lc 13, 22-30
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di
Dio.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in
cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che
si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi
dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori,
comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi
risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo
mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma
egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti
operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando
vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece
cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e
siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi,
e vi sono primi che saranno ultimi».
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