Nel lettera agli Efesini, Paolo ha illustrato innanzitutto la bellezza del Mistero di Dio rivelato in Cristo e offerto ai credenti, poi ha spiegato come incarnare nella vita concreta questa natura divina ricevuta. Ma ci sono ostacoli. Il mistero dell’iniquità è all’opera. Il maligno, vinto da Cristo, sarà vinto dal credente solo se in Cristo egli combatte personalmente. Purtroppo molti non accettano la salvezza offerta da Cristo e rimangono schiavi del demonio. Nel Vangelo di oggi Gesù lo ricorda in modo straziante. E senza la perseveranza libera e attenta anche i credenti cadono vittime delle insidie del diavolo.
Il credente deve dunque difendersi. Paolo usa come immagine
l’equipaggiamento del soldato. Per proteggerci dal maligno, forse pensiamo
istintivamente a preghiere, esorcismi, acqua benedetta e croci particolari. Ci sono
santoni e preti che fanno commercio di benedizioni, acqua benedetta e medaglie. Il Signore non disdegna queste cose, la “Medaglia
Miracolosa” riconosciuta dalla Chiesa ne è un chiaro segno. Ma la Parola di Dio non parla mai di acqua benedetta, medaglie e via dicendo! Chi si limitasse a questo
tipo di difesa, anche in buona fede, di lui il demonio si fa beffa. Il prete che porta
avanti principalmente questo discorso non aiuta le persone, piuttosto
finisce di rovinarle.
Ma concretamente, quali difese, quali armi propone Paolo
per lottare contro il male?
Innanzitutto:
essere fermi: è l’atteggiamento di
base necessario, anche se si conquista progressivamente (Giacomo 1,6). Essere quindi
saldi nella verità, che è soprattutto
verità di Dio, nella giustizia che è quella
data dalla fede in Cristo, avendo zelo
per propagare il vangelo della pace. Avere in mano la fede come scudo. Mentre il demonio suggestiona con i sensi, gli
affetti, la fede permette di superare la sensibilità. Prendere l'elmo della salvezza: Dio è fedele, la salvezza che offre non dipende dai miei meriti, mentre il
demonio insinua che non avrò salvezza. Prendere
la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregare incessantemente.
Notiamo alcune cose: a/ per difendersi dal maligno
la gente in genere pensa subito alla preghiera. Invece san Paolo la
nomina per ultimo! Anche se la preghiera è importantissima conta innanzitutto ricevere quello
che Dio mi offre! È Dio che salva. b/ Spesso pensiamo solo a preservarci
dal maligno e dalle croci, a preservare la nostra salute, la nostra
tranquillità, i nostri affetti, ecc. Invece il credente attacca il nemico
con la spada e con la diffusione della Buona Notizia. Un cristiano non formato nella Parola di Dio è come un soldato senza spada. O si nasconde in un cantuccio, o prende solo botte! Eppure quanti non si
nutrono della Parola di Dio, o molto marginalmente,
con interpretazioni non conformi all’insegnamento della Chiesa. E quanti non sanno giudicare le loro situazioni alla luce della Parola di Dio! Molti di meno ancora
hanno zelo per propagare il Vangelo della Pace. Eppure è la migliore difesa per
vari motivi: se diffondo la Buona Notizia, Dio onnipotente mi proteggerà facendomi portare a compimento la mia missione (2 Tim 4,8.16-18); diffondendo
la Buona Notizia fermento la pasta, introduco nella società luce che respinge
le tenebre, creo comunione che ci rende tutti più forti; infine vedendo come la Parola
di Dio tocca i cuori, la mia stessa fede si rafforza.
Serviamo il Signore come vuole, cioè da uomini in piedi,
da risorti – anche se portiamo la croce – e non da sconfitti, miseri mendicanti di
tranquillità e di grazie.
Prima
Lettura Ef 6, 10-20
Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere e
superare tutte le prove.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 143
Sei tu, Signore, il mio sostegno.
Benedetto
il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.
Mia
grazia e mia fortezza,
mio rifugio e mia liberazione,
mio scudo in cui confido,
colui che mi assoggetta i popoli.
Mio
Dio, ti canterò un canto nuovo,
suonerò per te sull'arpa a dieci corde;
a te, che dài vittoria al tuo consacrato,
che liberi Davide tuo servo.
Salvami dalla spada iniqua.
Canto al Vangelo Cf Is 1,2-3
Alleluia, alleluia.
Ho generato e fatto crescere figli, dice il Signore,
ma essi non mi conoscono; il mio popolo non comprende.
Alleluia.
Vangelo Lc 13, 31-35
Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel giorno si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli:
«Parti e vàttene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli
rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio
guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. Però è necessario che
oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile
che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e làpidi coloro che sono mandati
a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua
covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene
lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui
direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
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