Monastero della Grande Chartreuse, nelle Alpi. |
Paolo ha presentato in modo vivo Gesù crocifisso
ai Galati. Essi si sono aperti al suo amore infinito e alla buona notizia della
risurrezione che egli dona a chi si fida di lui. La loro gioia e anche il desiderio
di diffondere questo amore sono sembrati follia a molti che li hanno ostacolati,
beffeggiati … Ma il Signore ha moltiplicato i segni e prodigi, mostrando la sua
presenza e potenza in mezzo a loro.
Ed ecco però che iniziando a camminare nella
pazienza, a scendere nel profondo di sé stessi, a doversi convertire davvero,
rallegrarsi non perché i demoni si sottomettono a loro ma perché il loro nome è
scritto nei cieli (vedi Luca 10,20), ecco che la vita gli è sembrata appiattita.
Non hanno capito che la pazienza è un dono necessario da coltivare per avere
umiltà e fede, è un segno della maturità cristiana e della somiglianza a Cristo:
“Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la
tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata…”
(Rm 5:3); “Il frutto dello Spirito invece è amore,
gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di
sé;” (Gal 5:22); (“pazienza”
ricorre 20 volte nelle lettere di Paolo,
Pietro e Giacomo!).
E allora si cercano le novità, la
formula di preghiera o la benedizione speciale che danno l’illusione di
progredire mentre si sta tornando indietro dalla grazia. Molti, dopo le prime
consolazioni, invece di convertirsi cercano le novità, l’esteriorità, l’apparire,
sempre più lontani da Dio e sterili. Da una fede sempre più mondana si rischia di
passare al peccato.
Troviamo sottintesa questa tentazione nel
Vangelo. Gesù con una parabola insegna a perseverare nella preghiera. Dio è Padre
e non può far male ai suoi figli né abbandonarli. Ma siccome chiediamo mille cose
e non l’essenziale, il bicchiere d’acqua e non ci apriamo alla sorgente, Gesù stesso
indica cosa chiedere: lo Spirito Santo che è Signore e Vivificatore,
Consolatore e Difensore e fa di noi figli che gridano Abbà, Padre.
San Bruno andò sempre più verso l’Amore
in una vita di spogliazione, di fede pura nella solitudine. Studente, poi
insegnante alla Scuola Cattedrale di Reims, formò un Papa che lo apprezzava molto.
Non accettò di diventare vescovo, pur avendone le qualità. Invece egli lasciò ogni
carriera, onore, visibilità, per scomparire agli occhi del mondo e aprirsi tutto
a Dio che lo chiamava. Una vocazione molto particolare, che non è di tutti e non è capita da tutti. Ma
il silenzio e la solitudine dei Certosini parla al mondo più di tante parole, lo
interroga.
Prima
Lettura Gal 3, 1-5
È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver
ascoltato la parola della fede?
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?
Salmo Responsoriale Lc 1
Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha
suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.
Salvezza
dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del
giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Canto al Vangelo At 16,14
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo Lc 11, 5-13
Chiedete e vi sarà dato.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami
tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da
offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta
è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i
pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,
almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà
aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al
posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi
dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più
il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
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