Visualizzazioni totali

sabato 18 maggio 2024

D.I. 11 LA DIGNITÀ, FONDAMENTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI UMANI. / Dignitas infinita nn. 23-24


3. La dignità, fondamento dei diritti e dei doveri umani

23. Come già richiamato da Papa Francesco, «nella cultura moderna, il riferimento più vicino al principio della dignità inalienabile della persona è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che san Giovanni Paolo II ha definito “pietra miliare posta sul lungo e difficile cammino del genere umano”, e come “una delle più alte espressioni della coscienza umana”».[38] Per resistere ai tentativi di alterare o cancellare il significato profondo di quella Dichiarazione, vale la pena ricordare alcuni principi essenziali che devono essere sempre onorati.

Rispetto incondizionato della dignità umana

24. In primo luogo, benché si sia diffusa una sempre maggiore sensibilità al tema della dignità umana, ancora oggi si osservano numerosi fraintendimenti del concetto di dignità, che ne distorcono il significato. Alcuni propongono che sia meglio usare l’espressione “dignità personale” (e diritti “della persona”) invece di “dignità umana” (e diritti dell’uomo), perché intendono come persona solo “un essere capace di ragionare”. Di conseguenza, sostengono che la dignità e i diritti si deducano dalla capacità di conoscenza e di libertà, di cui non sono dotati tutti gli esseri umani. Non avrebbe dignità personale, allora, il bambino non ancora nato e neppure l’anziano non autosufficiente, come neanche chi è portatore di disabilità mentale.[39] La Chiesa, al contrario, insiste sul fatto che la dignità di ogni persona umana, proprio perché intrinseca, rimane “al di là di ogni circostanza”, ed il suo riconoscimento non può assolutamente dipendere dal giudizio sulla capacità di intendere e di agire liberamente delle persone. Altrimenti la dignità non sarebbe come tale inerente alla persona, indipendente dai suoi condizionamenti e meritevole, pertanto, di un rispetto incondizionato. Solo riconoscendo all’essere umano una dignità intrinseca, che non può mai essere perduta, è possibile garantire a tale qualità un inviolabile e sicuro fondamento. Senza alcun riferimento ontologico, il riconoscimento della dignità umana oscillerebbe in balìa di differenti ed arbitrarie valutazioni. L’unica condizione, dunque, per poter parlare di dignità per sé inerente alla persona è la sua appartenenza alla specie umana, per cui «i diritti della persona sono i diritti dell’uomo».[40]


[38] Francesco, Udienza generale (12 agosto 2020): L’Osservatore Romano (13 agosto 2020), 8, che cita S. Giovanni Paolo II, Discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (2 ottobre 1979), 7 e Id., Discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (5 ottobre 1995), 2.

[39] Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Dignitas personae (8 settembre 2008), n. 8: AAS 100 (2008), 863-864.

[40] Commissione Teologica Internazionale, La libertà religiosa per il bene di tutti (2019), n. 38.


Nessun commento:

Posta un commento