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mercoledì 17 dicembre 2025

AUDACI NELLO SPIRITO SANTO / 70. NICEA. Gesù Cristo, ... n. 114



2.3 Le lingue dello Spirito Santo per la formazione e il rinnovamento del consenso

114. In fondo, il compito ecclesiale sarà anzitutto un compito pneumatologico di metafrasi. Essa opera sul registro della traduzione, come la Settanta e i targoumim, che cercano la fedeltà al testo ebraico situandosi decisamente nei modi di pensiero e nel genio propri del greco e dell’aramaico. Si può supporre che il medesimo processo sia all’opera nella traduzione delle parole di Gesù, pronunciate in aramaico, nel greco dei Vangeli. Si tratta anche del lavoro di esegesi del testo sacro, cominciato coi midrashim e gli scritti dei primi Padri della Chiesa. È questo duplice movimento che fiorisce negli scambi viventi di un Concilio Ecumenico celebrato sotto la mozione dello Spirito di Pentecoste, nel quale i locutori potevano provenire dal mondo siriano o greco o copto o latino e che si concretizza in definizioni che sono esse stesse traducibili in altre lingue e in altre forme di espressione. 

Assistiamo qui a una duplice audacia ricevuta dallo Spirito Santo. Anzitutto un rafforzamento della comprensione della fede professata a Nicea da parte di coloro che la proclamano con parrēsia ed efficacia a beneficio del popolo di Dio nei differenti contesti del mondo; in seguito, l’audacia nello Spirito Santo da parte di coloro che ascoltano (auditus fidei) e ricevono (obsequium fidei) questa proclamazione.[177] Questo movimento manifesta sia la natura della Chiesa sia l’identità dello Spirito di verità, che “fa ricordare” le parole di Cristo e guida alla “verità tutta intera” (cf. Gv 16,13; cf. 14,26). Non vi è nulla di sorprendente nel constatare che un simile compito ecclesiologico, che postula le operazioni della terza persona divina, doveva risalire attraverso la storia della salvezza fino al mistero originario delle relazioni trinitarie, dall’economia all’ontologia divina.


[177] Concilio Ecumenico Vaticano II, Decr. Ad gentes, 7 dicembre 1965, 15.


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