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martedì 1 ottobre 2024

PERCHÈ DARE LA LUCE A UN INFELICE? / Santa Teresina, 1 ottobre 2024.



Le letture di oggi ci mostrano la profondità dei sentimenti che possiamo provare nel confronto con Dio e nella nostra esperienza di vita fino ad esserne sconvolti. Giobbe maledice il giorno della sua nascita: “Perché dare la luce a un infelice, e la vita a chi ha amarezza nel cuore?”. Ma in questo campo neppure Gesù è stato risparmiato! Egli deve prendere a due mani il suo coraggio per compiere fino in fondo la sua missione perché sa che l'opposizione dei sacerdoti sarà un muro che lo sfracellerà. Ma supera la disperazione con la fede: “Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme”. Alla lettera il testo greco dice: “ed egli il volto indurì per andare verso Gerusalemme”. Cosa gli permette di farlo?  Solo la fiducia nel Padre che egli conosce (Giovanni 8,55).  Conoscere Dio per arrivare a vincere la morte, risorgere!

"1. « C’est la confiance et rien que la confiance qui doit nous conduire à l’Amour»: «È la fiducia e null’altro che la fiducia che deve condurci all’Amore!». 

2. Queste parole così incisive di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo dicono tutto, sintetizzano il genio della sua spiritualità … Soltanto la fiducia, “null’altro”, non c’è un’altra via da percorrere per essere condotti all’Amore che tutto dona. Con la fiducia, la sorgente della grazia trabocca nella nostra vita, il Vangelo si fa carne in noi e ci trasforma in canali di misericordia per i fratelli.

3. È la fiducia che ci sostiene ogni giorno e che ci manterrà in piedi davanti allo sguardo del Signore quando Egli ci chiamerà accanto a sé: «Alla sera di questa vita, comparirò davanti a te a mani vuote, perché non ti chiedo, Signore, di contare le mie opere. Ogni nostra giustizia è imperfetta ai tuoi occhi. Voglio dunque rivestirmi della tua propria Giustizia e ricevere dal tuo Amore il possesso eterno di Te stesso»". (“C’est la confiance” del 15 ottobre 2023 di Papa Francesco).

Molti, per interesse o per moralismo, pregano e si interrogano su cosa devono fare ma non si abbandonano a Dio. Chiedono a Dio di realizzare i loro piani, dimenticando che oltre ad essere onnipotente, il Signore vuole prendersi cura di loro, sa già ciò che vivono, ciò di cui hanno bisogno e la via migliore per realizzarlo. Per cui la loro preghiera è spesso un ostacolo alla misericordia di Dio piuttosto che un aiuto. 

Teresina diceva: “quando desidero una cosa, la chiedo alla Vergine Maria. Magari due volte, ma non di più perché non è sorda e sa se ciò che chiedo è buono e quando metterlo in pratica!” Potessimo camminare nella via della fiducia credente.  


Prima Lettura Perché dare la luce a un infelice?  

Dal libro di Giobbe Gb 3,1-3.11-17.20-23

Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:

«Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”. Perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? Perché due ginocchia mi hanno accolto, e due mammelle mi allattarono? Così, ora giacerei e avrei pace, dormirei e troverei riposo con i re e i governanti della terra, che ricostruiscono per sé le rovine, e con i prìncipi, che posseggono oro e riempiono le case d’argento. Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bambini che non hanno visto la luce. Là i malvagi cessano di agitarsi, e chi è sfinito trova riposo. Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha amarezza nel cuore, a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro, che godono fino a esultare e gioiscono quando trovano una tomba, a un uomo, la cui via è nascosta e che Dio ha sbarrato da ogni parte?». Parola di Dio.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 87 (88) R. Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.

Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l’orecchio alla mia supplica. R.

Io sono sazio di sventure, la mia vita è sull’orlo degli inferi. Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai senza forze. R.

Sono libero, ma tra i morti, come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali non conservi più il ricordo, recisi dalla tua mano. R.

Mi hai gettato nella fossa più profonda, negli abissi tenebrosi. Pesa su di me il tuo furore e mi opprimi con tutti i tuoi flutti. R.


Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45) Alleluia.

Vangelo Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,51-56

 Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.

Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Parola del Signore.


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