Visualizzazioni totali

lunedì 2 marzo 2020

ANCHE IN TEMPO DI CORONAVIRUS L'ARMA DELL'AMORE E DELLA SOLIDARIETA' INTELLIGENTE / lunedì 1a sett. Quaresima

                                                                                                                                                                    Ascoltare dal libro del Levitico quanta importanza Dio (dell’Antico Testamento) attribuisce all’amore del prossimo ci conforta e ci mette davanti ad un’evidenza: quando la predicazione cristiana insiste sulla condivisione, il soccorso dei più poveri e bisognosi, l’accoglienza dello straniero e del profugo, non fa che mettere in risalto quello che il Signore ha sempre detto e i credenti hanno sempre saputo.
Com'è possibile che la gente comune non denuncia, non deride, come miseri bugiardi quelli che affermano il contrario magari autoproclamandosi come difensori della fede? Sappiamo che, ovunque nel mondo, queste persone sono acclamate da masse. Trovano anche gruppi cristiani, cattolici ed evangelici, che fanno acrobazie mentali per giustificare biblicamente, dottrinalmente, i loro discorsi che non sono di una carità che si vuole concreta e misurata, ma mirano solo ad accarezzare l’egoismo individuale e di gruppo.
Ma in fondo, per i cristiani, non basta ciò che ha detto Gesù? Il Vangelo di oggi è il famoso capitolo 25 di Matteo che ci presenta il giudizio universale, l’esame finale. Un programma di studi molto semplice. Pochi libri ma relazioni concrete. A qualcuno sembrerà che Dio vuole solo opere materiali (avevo fame...), ma il Vangelo parla di persone e quindi comprende le opere corporali e spirituali insieme. Se come cristiano vado a visitare un ammalato non per questo mi improvviso medico... Ci rallegra il sapere che avremo la bellissima sorpresa di scoprire che quei gesti fatti col cuore a persone anche sconosciute e senza apparenza sono stati fatti a Gesù stesso che risplenderà allora in tutta la sua bellezza e maestà. IN QUESTO TEMPO DI CORONAVIRUS CI DA ANCHE FORZA PER NON CADERE NEL PANICO E NELLA CHIUSURA IRRAGIONEVOLE, E VIVERE CON BUON SENSO E CON LE PRECAUZIONI COMUNI LA SOLIDARIETA' CHE E' LA PIU' GRANDE FORZA CONTRO L'EPIDEMIA. 
Ma quando Gesù dice che tutto ciò che non abbiamo fatto ai più piccoli, anche uno solo, è a lui che non l’abbiamo fatto, come stare tranquilli?

Prima Lettura   Lv 19, 1-2. 11-18
Giudica il tuo prossimo con giustizia.
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.  

Canto al Vangelo  
 2 Cor 6,2
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo 
  Mt 25,31-46
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Nessun commento:

Posta un commento