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martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS: OBBEDISCO A DIO O AL GOVERNO?


Chiesa piena sabato, con le distanze e sedie aggiunte nelle navate.
Un prete ha dichiarato: “continuo a celebrare Messa, il mio padrone è Dio, non il primo ministro Conte”. Qualcuno, prete e non, ha applaudito, ha condiviso sui social: Ecco un uomo di fede, un coraggioso! Certo è Dio che guida la Storia, ma per obbedire a Dio devo obbedire al mio vescovo, altrimenti obbedisco solo a me stesso e molto rapidamente, se non da subito, obbedisco al Diavolo. Ora i vescovi hanno accettato con dolore e sofferenza di sospendere tutte le messe con assemblea, anche rispettando le varie indicazioni che ci erano state definite. Più doloroso ancora sul piano umano è di rifiutare i funerali o i matrimoni. Ma se il problema è di limitare i contatti, gli abbracci, come celebrare un funerale o un matrimonio senza espressioni fisiche di affetto? Invece, la confessione individuale è sempre possibile perché non va contro le indicazioni sanitarie. Ma evitiamo per questo periodo, fino a nuovo ordine, ogni contatto non indispensabile. Per favore, restiamo a casa! Se non ti ammali, non fai solo un grande favore a te stesso ma lo fai a tutto il paese!


Per quanto riguarda la Messa, non è forse la salvezza del mondo? Non si sprigiona nell’Eucaristia una forza di guarigione di cui, secondo l’espressione di Papa Benedetto, solo un’esplosione nucleare può rendere l’immagine? Certamente. Ricordiamo anche la frase di Padre Pio che diceva che reggere il mondo senza l’Eucaristia sarebbe più difficile che se si spegnesse il sole.
Ma per favore non facciamo della Messa una magia, o della comunione un super integratore alimentare. Raccomando l'articolo di Giovanni Marcotullio su Aleteia Sospensione delle messe per epidemia: l'obbedienza è nulla senza umiltà che segnala altri episodi di sospensione della comunione. Il Cristianesimo non è una religione ma la fede in Dio che vuole adoratori in spirito e verità. Conta fare la sua volontà. Altrimenti, veramente papa Francesco dovrebbe correre a ordinare preti uomini sposati per permettere a tutti i battezzati, anche quelli che abitano in zone più remote del’Amazzonia, dell’Africa e di tante altre parti del mondo, di avere la messa ogni giorno. La cosa strana è che chi vuole a tutti i costi la messa è spesso la stessa persona che non ammetterebbe il sacerdozio a uomini sposati... Ci sono stati i tempi in cui si moltiplicavano le messe per il valore infinito del sacrificio eucaristico e si ordinavano dei preti “solo di messa” per soddisfare la domanda di messe con “intenzioni”, suffragi per morti sopratutto. Non sono stati i tempi migliori della Chiesa.
“Ma quando c'era fede, le chiese riempivano per pregare, si facevano le processioni”. Di fatto il governo non ci ha calcolato se non alla stregua o quasi dei musei. Dall'inizio non ha considerato la forza della preghiera comune come una risorsa per combattere l'epidemia e le sue conseguenze morali e sociali. Questo significa che la “fede” dei cattolici italiani è tale che è considerata irrilevante per il governo. Questo è il vero problema. È un dato di fatto che le nostre celebrazioni di sacramenti non significano che dopo ci sarà una vita appoggiata sul Vangelo. Vedi matrimoni in Chiesa. I numeri sono in discesa vistosa, ma tra quelli che si sposano in chiesa e quelli che si sposano solo in comune, c'è tutta questa differenza riguardo poi alle separazioni e ai divorzi? E quindi, adesso, non è il momento di gridare o fare il braccio di ferro. È il momento di pregare, di convertirci al Vangelo, affinché la nostra fede ci salvi e ricominci a diventare rilevante nelle famiglie, nelle parrocchie e nella società.
C'è un altro fattore: a livello scientifico conosciamo molto meglio che nel passato i meccanismi di contagio dei virus, l’innescarsi o meno di epidemie. Quindi è normale che se ne tenga conto per le misure pubbliche.

Facendo la volontà di Dio, anche attraverso l'obbedienza ai nostri vescovi, e convertendoci, faremo il massimo per aiutare e proteggere i nostri cari e la nostra nazione. Agiamo da persone responsabili del XXI° secolo e non da sentimentalisti con una fede magica. I risultati ottenuti dalla disciplina imposta dalle autorità cinesi è chiaro. Nessun contatto: finisce il contagio. Invece il principale focolaio del Coronavirus in Corea del Sud è partito da una chiesa evangelica che appoggiandosi al “potere di Gesù” ha sfidato le direttive del governo e continuato i suoi raduni di preghiera incitando i suoi seguaci a partecipare stretti anche fisicamente in locali chiusi nella “forza della preghiera e il suo potere di guarigione”. 
Invece la preghiera a "distanza" funziona magnificamente nella nostra parrocchia e non solo.

1 commento:

  1. Leggiamo nei vangeli che Gesu dice, date a Cesare ciò che e' di Cesare a Dio ciò che e' di Dio. Noi siamo cristiani cattolici facenti parte di uno stato di diritto e siamo chiamati a rispettare le leggi, le regole soprattutto quando servono a salvaguardare il bene della collettività.

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