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martedì 10 marzo 2020

GLI UNICI TITOLI CHE CONTANO: SERVO E FRATELLO / martedì 2 sett di Quaresima



Che strana Quaresima con il Coronavirus, che presa di coscienza dolorosa della nostra fragilità e anche delle nostre insufficienze nel servizio del Signore! Ma chi comanda è il Signore. Non ci chiede di puntare il dito contro qualcuno e nemmeno troppo contro noi stessi, di ripiegarci sulle nostre colpe passate. Il Signore ci invita alla conversione: prendere coscienza dei nostri errori e iniziare una vita nuova con lui, finalmente DOCILI e decisi ad ASCOLTARE.
Su, venite e discutiamo! Che cosa straordinaria: Dio ci invita a discutere, è pronto ad ascoltarci. Non vuole imporre ma convincere, permetterci di scoprire i nostri errori e la via della felicità. Ci tratta da figli! allo schiavo si danno ordini e basta. Con il figlio, con l’erede che un giorno prenderà il mio posto, è diverso: voglio formarlo, e anche se deve ancora tanto imparare, lo considero come avente già la stessa dignità mia. Purtroppo molti non vogliono confrontarsi con il Vangelo, molti non sono interessati. Sono pronti a pregare in questo tempo di angoscia per allontanare il pericolo molto serio di questa epidemia ma non sono disposti ad andare oltre. Non gli interessa diventare figli, seguire Gesù Cristo nel cammino. Approfittiamo invece di questo tempo di fame di Eucaristia per nutrirci del Pane della Parola, per fare silenzio e ascoltare la voce di Dio nel cuore a cuore.
Il Vangelo di oggi è talmente chiaro che sorprende che dopo duemila anni dobbiamo ancora lottare contro certi difetti pur proclamandoci cristiani. È vero che tutti siamo facili “predicatori” e insufficienti “praticatori” del Vangelo. E di questo dobbiamo chiedere perdono ogni giorno a Dio e al nostro prossimo, lottando per essere un po’ più coerenti nel vivere la nostra fede. Però nel Vangelo di oggi Gesù indica dei particolari molto precisi che dovrebbero essere facili da evitare: la ricerca della visibilità, del portare vestiti o segni speciali che dicano a tutti chi siamo, dell’apparire, dell’essere notati dai mezzi di comunicazione e sui social, dell’occupare seggi speciali nelle chiese e cappelle, di gloriarci di titoli diversi dagli unici che Gesù ha indicato come gloriosi: servo/schiavo e fratello.
La Parola di Dio si compie sempre: chi si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”.
Signore abbi pietà di me peccatore.

Prima Lettura   Is 1, 10.16-20
Imparate a fare il bene, cercate la giustizia.
Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 49 
A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.
Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Canto al Vangelo 
  Ez 18,31
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo 
  Mt 23, 1-12
Dicono e non fanno.
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

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