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martedì 17 marzo 2020

FAMIGERATI RITI MISTICI NEOCATECUMENALI

L'allora Prefetto della Congregazione per la Fede
Cardinale Ratzinger presiede l'Eucaristia con
delle Comunità Neocatecumenali.

Da giorni si parla dei famigerati riti mistici delle comunità neocatecumenali di bere alla stessa coppa, incuranti delle più elementari regole di igiene e causa di contagio da coronavirus in Provincia di Salerno, portando alla quarantena di quattro comuni e scatenando l’ira del Governatore della Campania che ha annunciato pure denunce penali, seppur il ritiro si sia svolto in giorni in cui non era stata imposta alcuna particolare restrizione né emanato un decreto.
Chi difende il Cammino Neocatecumenale parlando di uno sciagurato e isolato atto di disobbedienza. Chi tratta i fratelli delle comunità neocatecumenali di untori, magari abbondando in particolari fantasiosi. Qualcuno è arrivato persino a dire che questo ritiro era stato convocato di proposito per diffondere il contagio. Come sempre è meglio sospendere il giudizio prima di conoscere la realtà dei fatti. E importa sempre innanzitutto verificare se io stesso sono coerente fino in fondo con la mia fede e con la mia ragione che impone o suggerisce regole di comportamento e di prudenza.
Da Vatican Insider-La Stampa di oggi c'è una interessante precisazione del vescovo di Teggiano-Policastro, Mons. Antonio De Luca (nato a Torre del Greco-NA nel 1956, Redentorista, vescovo dal 2012): «Una comunità dell’arcidiocesi di Salerno ha svolto una convivenza in un hotel ad Atena Lucana, territorio della diocesi di Teggiano. Hanno invitato un parroco di zona a celebrare l’Eucarestia. Nient’affatto un santone. Insieme a lui c’era un altro prete, sempre della diocesi di Teggiano-Policastro. Questi sacerdoti hanno fatto rispettare le disposizioni indicate da autorità religiose, civili e sanitarie: la distanza di un metro e mezzo, niente scambio di pace, l’Eucarestia sulla mano e nessun calice per il vino bevuto insieme (in base ad una concessione della Santa Sede, stabilita negli Statuti pubblicati nel 2008, in tempi normali i membri delle comunità neocatecumenali ricevono infatti la comunione «sotto le due specie», il pane ed il vino, come Gesù ha stabilito nell’ultima Cena). Imprudente non rimandare l’incontro, ma dispiace vedere persone appartenenti ad un percorso cattolico con proposte di vita cristiana passare per untori e disobbedienti. C’è da dire, tuttavia, che in quei giorni confusi avevamo ricevuto solo poche ordinanze e nessuna misura restrittiva. Io, per esempio, pur mantenendo attivi tutti i servizi di carità, ho subito sospeso oratori, catechismo, incontri per futuri sposi. Più per scrupolo di coscienza che per prevenzione. Solo dopo ci siamo accorti di quanto è aggressivo questo virus».
Anche noi in parrocchia abbiamo svolto un ritiro nello stesso fine settimana e sospeso all'ultimo momento un altro per quello dell'8 marzo. Grazie a Dio stiamo tutti bene.
Purtroppo Vatican Insider riporta che, nel caso di Atena Lucana, dopo circa una settimana di febbre è deceduto per insufficienza respiratoria acuta causata dal virus uno dei catechisti della comunità, 76 anni, figura molto amata nel suo paese, conosciuto come «padre e nonno amorevole». .
Preghiamo che il Signore ci renda fedeli e prudenti, che ci preservi dal coronavirus e da altri virus molto contagiosi e pericolosi: le fake news, le diffusioni indiscriminate di testi presi da Internet, le spiritualità fai-da-te.
«Come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale». (Benedetto XVI per la Messa di Pentecoste del 31 maggio 2009).

1 commento:

  1. Ciao Serno.
    Sai che penso di tutta questa situazione del cornavirus.
    Che è un oprera del diavolo e sta usando tutti i mezzi e sotterfugi per farsi spazio nell animo umano.
    Lui con questa pandemia ci ha tolto il dono che Dio padre ci ha fatto dall inizio della creazione. LA LIBERTÀ. Ci ha tolto la libertà di uscire, abbracciare un figlio, un marito, un genitore anziano o chiunque tu ami addirittura il tuo nemico. In questo momento di riflessione anche chi vorrebbe riabbracciare una persona vin cui è in discordia non lo può fare.
    Ha tolto la libertà di lavorare, fare una chiacchiera tra vicini,andare persino a fare la spesa o anche al cimitero a piangere i propri cari.Cose per alcune persone sono gesti indispensabili per andare avanti.
    Ma il pericolo più grande è che ci tolga la misericordia gli uni per gli altri e prevalga in noi il giudizio, accusarci a vicenda .
    Allora si che il diavolo avrà vinto la battaglia.
    Ma noi invece in questo tempo di conversioni armiamoci con le armi della fede e andiamo avanti.
    Certo se Dio ha permesso tutto questo ci sarà un motivo.
    Un motivo per ognuno di noi.
    Un abbraccio forte a tutti e pregate per noi operatori e soprattutto per gli ammalati che si sentono tanto soli in questo periodo

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