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domenica 8 marzo 2020

ALZATEVI E NON TEMETE / Domenica "Coronavirus" di Quaresima




Se parti diventi grande! Questo è stata la parola detta a Abram (non è ancora Abraham, ossia Abramo in italiano). Abram partì senza sapere dove andava, dove l’avrebbe condotto questo Dio che si era presentato a lui e gli aveva promesso felicità, mentre i dèi che aveva servito finora lo avevano deluso.
Tutti abbiamo aspettative, speranze umane, formate sui nostri desideri e mezzi umani. Spesso vengono deluse. Sperare in Dio non delude. A meno che trasportiamo in Dio le nostre aspettative umane. Allora anche Dio delude. Tutto delude perché siamo fatti per l’infinito e la nostra vita è finita. Ha scritto sant’Agostino: “il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te, Signore!”
Quindi bisogna partire, lasciare, accettare di essere guidati e non piegare Dio a noi stessi. Ma comunque, volendo o non volendo,  partiamo, anzi, siamo già partiti. La nostra vita è un viaggio. L’uomo è “Homo Viator”, è un Essere in Viaggio. Viaggio verso la morte o verso la vita? Verso la morte sicuramente. E se non scegli la Vita ci sarà solo la morte. Nel suo Amore, Dio ti offre gratuitamente la Vita. Gratuitamente, ma devi entrare. Devi percorrere la Via della Vita e non la Via della Morte. “Quanti pochi sono quelli che trovano la Porta della Vita” dice Gesù. La Chiesa l’ha sempre capito non come una condanna all’inferno (Dio vuole salvare a tutti i costi tutti i suoi figli!) ma come una condanna del nostro modo di vivere da cristiani: una condanna della nostra superficialità, della nostra presunzione, del crederci maestri mentre non sappiamo nulla, di credere di vedere mentre siamo ciechi, di essere arrivati, di non aver bisogno di lasciare tutto per metterci in cammino, di non aver bisogno di ascoltare … Come comprendere la differenza tra “sentire” e “ascoltare”? Ascoltare significa Obbedire. Non diciamo forse: “mio figlio non mi ascolta più”? “Ascoltatelo” dice la voce dalla nube sul Monte Tabor. E cosa ci dice Gesù nel Vangelo di oggi: “Alzatevi e non temete”.
Mentre abbiamo chiesto nell’Eucaristia a Dio di proteggere il mondo dal coronavirus, lo benediciamo perché questa epidemia ci decentra da noi stessi, ci fa toccare con mano la nostra fragilità, ci ha permesso di celebrare in modo molto più attento e consapevole il Mistero pasquale di Cristo, di scrutare la nostra coscienza e la nostra fede nella Risurrezione e nella Vita Eterna.

Prima Lettura  Gn 12, 1-4a
Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
    

Salmo Responsoriale   
Dal Salmo 32

Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura   
2 Tm 1, 8b-10

Dio ci chiama e ci illumina. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
  
Canto al Vangelo  
  Cf Mc 9,7
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio diletto: ascoltatelo».
Lode e onore a te, Signore Gesù.
   
Vangelo  Mt 17, 1-9
Il suo volto brillò come il sole.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».


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