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mercoledì 4 marzo 2020

IL SEGNO DI GIONA / mercoledì 1 sett. Quaresima

"Ecco, qui c'è più di Giona"


Ieri sera si parlava con un gruppo della familiarità che Gesù creava attorno a sé. Con i miracoli che compiva, la meraviglia che suscitava leggendo nei cuori, Gesù poteva molto facilmente diventare un guru intoccabile. Ma Pietro vive una tale comunione con lui che si può permettere di contestarlo. Non si sente giudicato. Però come tutti, Pietro anche lui ha chi lo giudica: la Parola di verità che Gesù annuncia. E Gesù parla chiaro. La regina del Sud ha fatto un viaggio di più di 2500 km per incontrare Salomone. Gli abitanti di Ninive hanno accettato l’ammonimento di un oscuro profeta ebreo e si sono convertiti.
E noi? Perché la nostra vita non prende nessuna direzione ben chiara? Perché siamo ancora fermi nelle nostre sicurezze umane? Perché abbiamo sempre (buoni) motivi per non cambiare radicalmente la nostra vita al seguito di Gesù? Perché cerchiamo ancora segni che sono solo pretesti per rimandare la conversione? Forse perché non abbiamo fatto abbastanza comunioni, non abbiamo fatto abbastanza preghiere, forse perché non sappiamo che esiste un Vangelo e che Gesù ci chiama a conversione?
“Non posso avere paura di un Dio che si è fatto così piccolo per me! Gesù infatti è solo amore e misericordia!” fu l’ultimo scritto, con mano insicura e a matita, di Santa Teresina poco prima di morire. Ma lei non approfittava di questo per crogiolarsi nella mediocrità. Non diceva: “Dio mi ama così come sono!”, “Sono fatta così”, “La comunità non mi aiuta”… Teresina aveva preso sul serio l’esigenza della conversione non nascondendosi dietro a nessuna scusa. Diceva: “Come posso non diventare santa se Gesù è stato crocifisso per me?” Eppure non riusciva a compiere il programma di penitenze proposto dal suo monastero. Allora “inventò” la sua “Piccola Via” perché voleva diventare santa ad ogni costo, odiando persino la propria vita per essere discepola di Gesù.

Prima Lettura      Gio 3, 1-10
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
Dal libro del profeta Giona
In quel tempo, fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 50 
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. 

Canto al Vangelo
   Gl 2,12-13
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il Signore,
perché sono buono e misericordioso.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   
Lc 11, 29-32
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

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