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domenica 6 ottobre 2019

SPIRITO DI FORZA DI CARITA' E DI PRUDENZA PER L'AMAZZONIA E PER IL MONDO INTERO / XXVII Domenica T.O.



In verde più scuro il bacino del solo fiume Amazzonia con i suoi affluenti.
L'intera regione amazzonica, originariamente un'unica foresta tropicale,
copre 5,5 milioni di km2, ossia più di 16 volte l'Italia,
1,2 volte la superficie di tutta l'Unione Europea!
Come negarne l'importanza per la vita a livello mondiale?
Gesù ci parla del potere della fede, ma questo vale solo nella prospettiva del servizio, anzi, riconoscendoci servi inutili (quando abbiamo fatto tutto! Altrimenti siamo – come riconosceva san Francesco – solo “disutili servi”). Se non lo vediamo nella prospettiva del servizio “all’ultimo posto” rischia di diventare una “fede di conquista del primo posto” o di “difesa delle posizioni acquisite”:
La seconda lettura ci conferma nella visione della fede che Gesù vuole vedere operare in noi: non uno spirito di timidezza ma di forza, di carità e di prudenza, senza vergognarci di difendere gli ultimi. È questo lo Spirito che invochiamo per noi e per i padri sinodali. Preghiamo per questo Sinodo per l’Amazzonia così importante per le sorti dell’Umanità e per il futuro della Chiesa in quel luogo, e anche della Chiesa Universale.

Prima Lettura  Ab 1,2-3; 2, 2-4
Il giusto vivrà per la sua fede.
Dal libro del profeta Abacuc
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 94
Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Seconda Lettura
   2 Tm 1,6-8.13-14
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo.
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.

Canto al Vangelo
  1Pt 1,25
Alleluia, alleluia.

La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 17, 5-10
Se aveste fede!
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

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