James Tissot - Il fico improduttivo. |
San Paolo afferma che non c'è più nessuna condanna per
quelli che sono in Cristo Gesù! Quale condanna se non ho fatto nulla di male? La
condanna della Legge! La Legge aiuta l’uomo a comprendere profondamente ciò che
è retto e promette la Vita a coloro che osserveranno TUTTI I SUOI PRECETTI. Essendo
quindi giusti saranno ricompensati con la vittoria sulla morte. Ma a coloro che
disobbediscono viene promessa la condanna (questo è il motivo per cui anche teologicamente,
la condanna di Gesù alla croce e la sua morte è stata considerata da molti come
la prova che egli fosse un impostore!). Infatti la stessa natura umana fatta a
immagine di Dio, anche se ferita profondamente dal peccato, impone di amare il
prossimo come se stessi e di servire il Creatore con tutto se stesso. Ma nella sua
spinta naturale alla crescita l’uomo ha creduto al demonio e non a Dio, e ha cercato
una realizzazione fuori dal piano divino. Separandosi da Dio, unica fonte della
Vita, l’uomo non ha più avuto la forza di compiere ciò che è giusto, è
diventato schiavo del demonio, continuando ad ascoltare la sua voce. S. Luigi
di Monfort usa un’immagine che mi colpisce particolarmente perché un giorno ho
rovinato così una damigiana di buon vino: se metti ottimo vino in una bottiglia
che non è perfettamente pulita e asciutta, inacidisce subito tutto. Ora siamo questa
bottiglia sporca che rovina ogni grazia.
Ma Gesù Cristo ha vinto tutto ciò che mi separa da Dio
e se lo seguo Egli mi dona la sua vittoria. Sono ancora l’uomo della carne (molto
più di quanto penso!) ma adesso posso scegliere chi seguire: lasciarmi dominare
dalla carne o seguire lo Spirito di Cristo.
Il guaio è che la carne, lo spirito di egoismo, si può
manifestare in modo molto religioso, con tanta preghiera. In questo caso però non
cerco la croce ma la gloria, il successo e la carriera, una posizione di privilegio, o di
godimento e di consolazione spirituali, una posizione di sicurezza e di
protezione che “mi faccia andare tutto bene”, una posizione di sapere per poter
fare da maestro e non aver bisogno di conversione. San Giovanni della Croce
dice che allora cerco i Beni del Cielo e non i Beni della Terra, ma non cerco Dio,
cerco me stesso attraverso la preghiera e le devozioni e il demonio vince
ancora. È ciò che lui chiama “Cammino di spirito di imperfezione” che non arriva da nessuna parte. E un giorno l’albero
senza frutto sarà tagliato!
Siano rese grazie a Dio che ci da la vittoria nel suo
Figlio Gesù Cristo! Gesù mi ha detto: “cerca Dio e il suo Regno prima di ogni cosa
e tutto il resto ti sarà dato in sovrappiù”.
Prima
Lettura Rm 8, 1-11
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Fratelli, ora non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 23
Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.
Del
Signore è la terra e quanto contiene,
il mondo con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
il mondo con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi
potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli
otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Canto al Vangelo Ez 33,11
Alleluia, alleluia.
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Alleluia.
Vangelo Lc 13, 1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Canto al Vangelo Ez 33,11
Alleluia, alleluia.
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Alleluia.
Vangelo Lc 13, 1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
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