Domani sarà canonizzato il cardinale John Henry
Newman (1801 – 1890) da papa Francesco. Ci sono tante cose da trarre dalla sua vita e dai suoi insegnamenti. Sarebbe bello poter fare qualcosa
in più in questo senso e anche vedere come la sua figura piena di coraggio e di
libertà interiore, di onestà e rigore intellettuale, fedele alla Tradizione autentica
della Chiesa, lo fece definire da un Monsignore romano: “L’uomo più pericoloso
in Inghilterra”. Questa canonizzazione cade opportunamente durante il Sinodo sull’Amazzonia.
Prete anglicano e stella nascente nell’ambito del "Movimento di Oxford", la sua vita fu
capovolta nel 1833 durante un viaggio in Sicilia in cui voleva toccare con mano
la religiosità popolare cattolica. Si ammalò e, tra la vita e la morte, solo in
un paesino siciliano di allora, parlando latino al parroco del paese che traduceva
al medico, tutti i suoi progetti crollarono. Di ritorno, la nave a vela che lo
portava rimase ferma un periodo in mezzo all’Atlantico lungo le coste francesi per
assenza di venti. In quel contesto compose la preghiera che riporto sotto, con l’originale
inglese e con la versione musicata che molti hanno imparato e amato.
Guidami Tu, Luce gentile,
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere ciò che mi attende all’orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Non mi sono mai sentito come mi sento ora,
né ho pregato che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell’orgoglio;
non ricordare gli anni ormai passati.
Così a lungo la tua forza mi ha benedetto,
e certo mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l’apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo
e per poco avevo perduto.
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere ciò che mi attende all’orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Non mi sono mai sentito come mi sento ora,
né ho pregato che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell’orgoglio;
non ricordare gli anni ormai passati.
Così a lungo la tua forza mi ha benedetto,
e certo mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l’apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo
e per poco avevo perduto.
(In mare, 16
giugno 1833)
( John Henry Newman)
Kindly Light
Lead,
kindly Light, amid th’encircling gloom,
lead thou me on!
The night is dark, and I am far from home;
lead thou me on!
Keep thou my feet; I do not ask to see
the distant scene; one step enough for me.
lead thou me on!
The night is dark, and I am far from home;
lead thou me on!
Keep thou my feet; I do not ask to see
the distant scene; one step enough for me.
I was
not ever thus, nor prayed that thou
shouldst lead me on;
I loved to choose and see my path; but now
lead thou me on!
I loved the garish day, and, spite of fears,
pride ruled my will: remember not past years!
shouldst lead me on;
I loved to choose and see my path; but now
lead thou me on!
I loved the garish day, and, spite of fears,
pride ruled my will: remember not past years!
So long
thy power hath blessed me, sure it still
will lead me on.
O’er moor and fen, o’er crag and torrent, till
the night is gone,
And with the morn those angel faces smile,
which I have loved long since, and lost awhile!
will lead me on.
O’er moor and fen, o’er crag and torrent, till
the night is gone,
And with the morn those angel faces smile,
which I have loved long since, and lost awhile!
Luce gentile
Conducimi tu, luce gentile,
conducimi nel buio che mi stringe,
la notte è scura la casa è lontana,
conducimi tu, luce gentile.
conducimi nel buio che mi stringe,
la notte è scura la casa è lontana,
conducimi tu, luce gentile.
Tu guida i miei passi, luce gentile,
non chiedo di vedere assai lontano
mi basta un passo, solo il primo passo,
conducimi avanti, luce gentile.
non chiedo di vedere assai lontano
mi basta un passo, solo il primo passo,
conducimi avanti, luce gentile.
Non sempre fu così, te non pregai
perché tu mi guidassi e conducessi,
da me la mia strada io volli vedere,
adesso tu mi guidi, luce gentile.
perché tu mi guidassi e conducessi,
da me la mia strada io volli vedere,
adesso tu mi guidi, luce gentile.
Io volli certezze dimentica quei giorni,
purché l’amore tuo non mi abbandoni,
finché la notte passi tu mi guiderai
sicuramente a te, luce gentile.
purché l’amore tuo non mi abbandoni,
finché la notte passi tu mi guiderai
sicuramente a te, luce gentile.
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