Siamo spesso sgomenti di fronte alla nostra piccolezza
messa a confronto con il male, con le strategie di coloro che ottengono
successo (spesso è solo una illusione, però ne soffriamo come se fosse vero). Gesù
lo sa e ci vuole rassicurare sulla potenza della grazia. Alcuni semi sono così piccoli
ma possono generare piante molto grandi, il lievito sembra niente eppure … Chi si appoggia sul Vangelo vince e lascia opere molto importanti. Come san Gaetano Errico, un nostro santo napoletano, della
vecchia Secondigliano, che ricordiamo oggi.
A tal punto che san Paolo può esclamare che, tutto proteso
verso la ricompensa, verso la pienezza di vita che sta già germogliando in lui
e in tutti i battezzati, le sofferenze che può vivere un cristiano sono sempre poca
cosa in confronto di ciò che sarà il nostro compimento in cielo. Tutta l’umanità
è chiamata a questo compimento, anche la creazione e geme come nelle sofferenze
e nell’attesa di un parto, di una vita nuova, redenta. Il Sinodo per l’Amazzonia
appena concluso ce lo ha ricordato.
Mi è stato chiesto un commento al documento finale
del Sinodo. Un po’ di pazienza anche perché solo il Papa esprime un magistero sicuro.
Ma comunque lo sto leggendo e credo veramente che questo Sinodo ha lanciato un
processo bellissimo. Sta però a noi di mettere in pratica la “Ecologia
integrale”, a cambiare stili di vita e di relazioni.
Prima
Lettura Rm 8, 18-25
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del
parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello
Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del
nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando
il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora
si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci,
Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell’andare,
se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Canto al Vangelo Mt 11,25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Vangelo Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Canto al Vangelo Mt 11,25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Vangelo Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
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