Con la prima lettura di oggi abbiamo un
problema di vocabolario. San Paolo parla in senso negativo della sua carne, del corpo e delle membra. Però non li intende in senso materiale. Sarebbe un
gravissimo errore credere che la materia sia negativa e in opposizione allo spirito. Dio li ha uniti, siamo spiriti incarnati, siamo psichismi
che organizzano molecole di materia, formando così “organismi”. Quando lo spirito
si separa dalla materia quello che era corpo si decompone. La carne fisica è necessaria
per vivere e amare in modo umano. Il peccato di cui devo confessarmi non sta
nella mia realtà fisica, ma nella mia libertà spirituale. San
Paolo parla della carne come “basar” (in ebraico), “sarx” (in greco) che significa debolezza, fragilità, incapacità alla costanza. Egli parla
dell’ “uomo vecchio”, della natura di Adamo corrotta dal peccato. Nello Spirito di Cristo, ha una nuova visione della vita, vede la bellezza e la
bontà della Legge, del progetto di Dio che è amore fino alla croce, e desidera
sinceramente realizzarlo. Ma non ci riesce. Anzi, tocca con mano che non
può essere giusto, non può salvarsi. Prima si consegnava liberamente
alle passioni, all’orgoglio in particolare, ma adesso che vuole seguire Cristo,
è il suo limite che lo ferma e si rende conto che solo Gesù può salvarlo. Allora
si appoggia totalmente, corpo, anima, volontà, affettività, storia, libertà, al Signore che gli ha promesso la vita eterna. In questo modo, anche se debole e imperfetto, ama già Dio
con tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze, con tutto se stesso. E Dio lo
porta, attraverso un cammino, alla perfezione.
Se non scopro il mio peccato (“voi l’avete
ucciso” dice Pietro il giorno di Pentecoste), se non accetto di rinascere in Cristo
(“chi è in Cristo è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate” dice Paolo),
se non mi consegno totalmente a Gesù per obbedirgli in tutto, per fare la sua
volontà (“E chiunque non ascolterà quel profeta sarà estirpato di mezzo al popolo”
dice Pietro alla folla riferendosi alle profezie di Mosè, e poi, al Sinedrio: “Dio ha
dato lo Spirito Santo a coloro che si sottomettono a lui”) non posso essere discepolo di Gesù. Essere discepolo di Gesù non significa essere superman o
impeccabile, significa proprio aver bisogno di lui in tutto e consegnargli tutto me stesso.
Adesso Paolo benedice Dio perché in Cristo
ha rivelato il suo amore e l’ha riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo, rendendoci giusti gratuitamente. E anche se sa di essere ancora lontano
dalla meta, in combattimento spirituale, sa che Gesù è stato costituito Signore
ed è fedele. Dio porterà a compimento l’opera che ha iniziato in lui per mezzo
di Cristo.
Prima Lettura Rm 7, 18-25a
Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Fratelli, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.
Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra.
Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Insegnami, Signore, i tuoi decreti.
Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti.
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.
Mai dimenticherò i tuoi precetti,
perché con essi tu mi fai vivere.
Io sono tuo: salvami,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
Canto al Vangelo Mt 11, 25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno..
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 54-59
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
perché con essi tu mi fai vivere.
Io sono tuo: salvami,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
Canto al Vangelo Mt 11, 25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno..
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 54-59
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
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