Visualizzazioni totali

lunedì 23 aprile 2018

IL CRISTIANO: IDENTITA' ESTERNA O INTERNA? / Lunedì IV sett. Pasqua.

La visione di Pietro a Giaffa.

Per portare Pietro e la comunità a comprendere che anche i pagani sono chiamati alla salvezza, e devono essere accolti come fratelli nella Chiesa, Dio sembra usare un giro complicato e non logico, partendo dai divieti alimentari. Infatti, se avessero chiesto a Pietro cosa fosse essenziale nella sua fede, certamente non avrebbe citato le regole alimentari. Eppure quando il Signore, in visione, gli propone di mangiare cibi finora ritenuti impuri, Pietro gli risponde col grido del cuore: “Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca”. Questo grido è radicato in ciò che gli ha insegnato e fatto praticare da sempre la mamma, nei rimproveri degli adulti quando la curiosità innocente del bambino gli faceva portare alla bocca alimenti non permessi o fare domande. E questo ha strutturato la sua identità umano-religiosa. È difficile cambiare identità da adulto. Ma proprio questo significa rinascere, non resistere allo Spirito Santo.
Noi cristiani siamo dei privilegiati perché 2000 anni di vita ecclesiale (e anche 60 anni di riforma conciliare!) ci hanno liberato da un’infinità di usi e costumi sacralizzati che sovrastavano spesso l’essenziale della fede.
Ma l’uomo cerca la sua identità in cose, distintivi e abitudini. È come un “esoscheletro”. Esoscheletro è per esempio il guscio della tartaruga o del crostaceo, perché il corpo da solo è troppo molle, mentre l’uomo ha uno scheletro interno. È quindi necessario fare un esame di coscienza serio, personale e comunitario. Come persona e comunità i miei valori interni sono abbastanza forti da darmi una identità a prescindere dalle circostanze o dalle usanze esterne? Quale equilibrio dinamico esiste tra questi valori interni: la gratuità dell’amore di Dio, la fiducia in lui, la libertà di lasciare tutto per fare la sua volontà, e i valori esterni che sono l’organizzazione vita: gli orari, i mezzi di santificazione, il luogo di vita, ecc. Quali sono le mie/nostre abitudini che il valore che gli attribuiamo nel quotidiano, in pratica, ci distoglie dall’essenziale della nostra identità cristiana e ci ostacola nel cammino di conversione?
Saul ha dato a Davide la migliore corazza per andare a combattere contro Golia. Ma Davide si è sentito bloccato da questa piuttosto che aiutato e protetto, e se ne è disfatto.
È il senso dell’espressione di Gesù nel Vangelo: “le pecore lo (il Buon Pastore) seguono perché conoscono la sua voce”. Non seguire qualsiasi fantasia o soggettività, ma in comunione con la Chiesa e formati da Essa, obbedienti in essa, lasciarsi semplificare per raggiungere la profonda libertà del vero culto in Spirito e Verità.

Prima Lettura  At 11, 1-18
Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!”. Io dissi: “Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca”. Nuovamente la voce dal cielo riprese: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell’istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell’uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l’angelo presentarsi in casa sua e dirgli: “Manda qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia”. Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!». 

Salmo Responsoriale
   Dai Salmi  41 e 42
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. 

Canto al Vangelo 
   Gv 10,14
Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

Vangelo
 
  Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». 

Nessun commento:

Posta un commento