Con il tramonto di questo sabato finisce per i nostri fratelli
e sorelle ebrei la festa di Pasqua e
inizia la Pasqua ortodossa, mentre noi la concludiamo domani sera (poi continua il Tempo Pasquale fino a Pentecoste).
Tutt’e tre le date della Pasqua sono sempre vicine e,
talvolta ma raramente coincidono. Infatti hanno la stessa radice che è la Pasqua
ebraica collocata al plenilunio di primavera. In questa antichissima festa dei
pastori, la venuta della primavera e la notte illuminata dalla luna piena
segnava la liberazione dall’inverno, dalla schiavitù della fame, del freddo e del
buio.
Dio scelse quella notte, il 14 del mese di Nissan, per liberare
il popolo ebraico dalla schiavitù dall’uomo.
Nel secondo secolo, dopo un lungo e appassionato periodo di
discussione e di varie tradizioni nelle comunità cristiane, si scelse di
celebrare la Pasqua la Domenica (Gesù è risorto di Domenica) immediatamente
successiva al 14 di Nissan. Con la riforma gregoriana si adottò in occidente il
calendario solare cosiddetto gregoriano più preciso del precedente conosciuto come
giuliano. Gli ortodossi invece hanno conservato il calendario giuliano. Da lì
le differenze di date per la Pasqua.
La Chiesa cattolica, da tempo, ha espresso la sua
disponibilità a fissare una data per la Pasqua che sia comune a tutte le
confessioni cristiane. Anche questo può servire a rafforzare l’unità reale dei cristiani
nella fede, e sopratutto a manifestarla al mondo. Più di una data però, fondamentale
è l’unità di noi tutti seguaci di Cristo, nella carità, nella fede e la
conversione, nelle opere al servizio del mondo e in particolare delle persone più
bisognose.
Se un giorno noi cristiani arriviamo a celebrare alla stessa
data la Risurrezione di Cristo, forse non serve molto che si cerchi di celebrare
la Pasqua lo stesso giorno cristiani e ebrei. A una condizione però: che siamo coscienti
che gli ebrei sono la nostra radice e che siamo loro grati perché attraverso loro
abbiamo ricevuto l’Alleanza in Abramo, i Profeti, le Scritture, ... e lo stesso
Gesù Cristo che noi riconosciamo come il Messia mandato da Dio.
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